In un video gli abusi sugli anziani
Marina di Carrara, maltrattamenti e frasi choc nei filmati registrati dalla Finanza
Le indagini Le tre donne arrestate non rispondono al gip I parenti riportano a casa le vittime
MARINA DI CARRARA Si sono avvalse della facoltà di non rispondere, in occasione dell’interrogatorio di garanzia di ieri mattina davanti al gip del tribunale di Massa Carrara Ermanno Di Mattia, le tre donne arrestate dalla guardia di finanza per l’inchiesta sui presunti maltrattamenti a cui sarebbero stati sottoposti gli ospiti della Rsa per anziani e disabili «Giardino fiorito» di Marina di Carrara. Per tutte e tre le indagate, l’amministratrice unica della struttura, Laura Ginesi, 60 anni e le dipendenti Sara Luisotti, 33, e Simonetta Menconi, 53, il gip ha confermato la misura degli arresti domiciliari.
L’inchiesta ha portato anche alla denuncia di altre due dipendenti della Rsa. A sostegno dell’accusa anche immagini video, registrate dagli investigatori all’interno della struttura, che proverebbero i presunti maltrattamenti.
Le telecamere, piazzate dalla Finanza, hanno registrato maltrattamenti e frasi scioccanti. «Stai fermo, stai dritto o ti mangio vivo». Queste le urla che si sentivano nell’ospizio lager Giardino Fiorito di via Del Medico a Avenza, dove sono scattati tre arresti e due denunce.
Dagli accertamenti della Guardia di Finanza emerge anche che la struttura, aperta nel 2016, sarebbe stata gestita senza autorizzazione amministrativa. Secondo la Finanza in quelle mura c’era un clima di crudeltà e sopraffazione verso gli anziani che li portava a «desiderare la morte, a rassegnarsi o abbandonarsi alla disperazione». «Io li ho sempre trattati bene i miei ospiti e mi sono sempre preoccupata che non mancasse loro nulla. Nessuno si è mai lamentato», avrebbe detto la principale indagata, Laura Ginesi, prima di essere portata ai domiciliari.
Intanto il Collegio provinciale degli infermieri Ipasvi di Massa Carrara «esprime sconcerto e disapprovazione a nome dei suoi numerosi iscritti che ogni giorno, con coscienza, umanità e professionalità, assistono le persone affidate alle loro mani» in relazione ai gravissimi fatti emersi a carico di una casa di riposo di Marina di Carrara.
Dalla limitazione al consumo d’acqua — dando non più di un bicchiere a pasto — perché gli anziani ospiti non «disturbassero» con richieste di andare in bagno o costringendo a cambiare le lenzuola dei loro letti, all’uso in «quantità smodate e incontrollate, senza alcuna prescrizione medica» di ansiolitici e tranquillanti al fine di ridurli in stato soporoso.
All’oscuro di tutto erano i familiari degli anziani. Dopo il blitz della Finanza, i parenti sono andati a riprendersi i congiunti e li hanno riportati a casa.