Coppa Italia, fuori tutte le toscane (resta la Fiorentina)
Fuori tutte. Tranne la Fiorentina, che entrerà in gioco a partire dagli ottavi. Sono bastati due turni per buttare fuori dalla Coppa Italia le squadre toscane: nell’ultimo week-end di luglio avevano già salutato la competizione Arezzo, Lucchese e Massese, nel primo di agosto lo stesso destino è toccato a Pisa, Livorno e Empoli. In particolare gli azzurri, quest’anno retrocessi in B, sono stati sbattuti fuori dal Renate, formazione di C che sabato sera al Castellani è passata ai rigori. L’allenatore Vivarini non nasconde le difficoltà: «Dobbiamo essere più uniti, diventare una squadra». Affidarsi al lavoro («ce n’è molto da fare») e auspicare parallelamente nuovi interventi sul mercato così da rendere più competitivo un gruppo ancora alla ricerca della sua identità. È andata persino peggio al Livorno, tornato da Carpi con quattro reti al passivo e una prestazione che ha messo a nudo le (molte) pecche degli amaranto. «Non voglio più vedere una squadra che scende in campo in questo modo. Chi ha intenzione di andare via è libero di farlo». Le frasi ed i toni scelti da Sottil non lasciano spazio a dubbi. L’allenatore ha evidenziato la necessità «di accelerare i tempi». Questione di condizione fisica e rinforzi. Neppure il Pisa può gioire, finito al tappeto contro il Frosinone all’Arena Garibaldi, ma con un risultato meno pesante (0-1) e una prova comunque confortante, tanto da spingere l’allenatore Gautieri a complimentarsi con i suoi «per l’interpretazione della partita». In attesa di un altro innesto (forse due) la società pensa ai rinnovi (dopo Eusepi, Masucci) e si approccia con fiducia alla stagione in cui l’unico obiettivo è l’immediato ritorno in B. Il calcio d’estate i suoi primi verdetti li ha già emessi, uno su tutti: tra le toscane e la Coppa Italia non c’è alchimia.