Corriere Fiorentino

Monte alle Croci stile Colosseo: c’è il centurione

Sulla scalinata turisti e rifiuti

- Roberti Vittory

Antichi romani alla conquista di San Miniato? O forse hanno spostato il Colosseo a Firenze? Sulla scalinata del Monte alle Croci spunta un centurione, rumeno, non romano. Il figurante abusivo non attrae i turisti, che lungo la passeggiat­a verso San Miniato e il Piazzale continuano a gettare rifiuti, bottiglie, bicchieri di plastica, coni e coppette gelato.

Bicchieri e tappi di plastica, bottiglie vuote, lattine accartocci­ate. E siccome non ci facciamo mancare niente, neanche fossimo al Colosseo: un centurione romano, che però è rumeno, pronto a sfidare i turisti con la sua daga (dietro compenso). La lunga scalinata che da via san Salvatore al Monte conduce all’omonima chiesa, vicino al piazzale Michelange­lo, è un cimitero di rifiuti. Non c’è stagione o fine settimana che tenga: l’immondizia viene gettata dai passanti continuame­nte, nei giorni feriali così come in quelli festivi, quando aumentano i residui dei venerdì e dei sabato sera, resti di bevute lasciati tra i cespugli. E anche alcune coppette con annessi cucchiaini in plastica e fazzoletti: qualcuno, dopo aver consumato il gelato, ha lasciato tutto qui. Su un muretto campeggia persino la punta biscottata di un cono. E all’ora di pranzo a metà scalinata fa la sua apparizion­e un venditore abusivo.

Tutto questo è visibile la mattina di sabato 12 agosto, all’indomani della bomba d’acqua che si è riversata venerdì pomeriggio su Firenze. Colpa della pioggia, magari, si prova a ipotizzare. Le cose però, nel weekend, non cambiano. E ieri, lunedì, tutto quello che era presente sui gradini nella giornata di sabato, è nello stesso posto. Stesse bottiglie di plastica, stesse birre consumate e abbandonat­e fra i cespugli, piatti, forchette e cannucce sparpaglia­ti qua e là. Almeno il cono — o meglio ciò che ne restava — e qualche coppetta sono spariti. «Il problema è che su questa salita non c’è neanche un cestino per i rifiuti», lamenta Gianfranco, custode del Giardino delle Rose, che ha un ingresso proprio sulla scala di Monte alle Croci. Appostato davanti al cancello, tiene d’occhio il via vai di turisti e al cospetto di quello spettacolo di cartacce e plastiche alza le spalle rassegnato.

«Le scale sono sempre da spazzare — dice — dovrebbe esserci una persona fissa. Anche nel giardino trovo spesso bottiglie vuote, le raccolgo anche se non rientra nelle mie mansioni. Così come non ci rientra pulire la scala vicino all’ingresso, ma se vedo qualcosa a terra la butto». Dove? «I cestini nel giardino ci sono, per fortuna entrando qui le persone prestano un poco più d’attenzione. Mozziconi di sigarette, per esempio, non ne trovo quasi mai».

Al di fuori del Giardino, la scia di rifiuti arriva da San Niccolò fino ai piedi di San Miniato al Monte. Da qui e dal convento di Monte alle Croci, i frati preferisco­no non commentare la questione. Mentre i turisti percorrono, chi di corsa chi col fiatone, la scalinata, tra loro qualcuno fa caso alla sporcizia, senza però restarne sorpreso: «Non è molto pulita, è vero, potrebbe essere fatto di più — commenta Sara, ventenne inglese per la seconda volta, a distanza di qualche anno, in vacanza a Firenze — ma in una città turistica come questa è normale».

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Sulla scalinata del Monte alle Croci anche un centurione, rumeno (foto Cambi/Sestini)
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Un flusso continuo di turisti verso piazzale Michelange­lo, soprattutt­o quando il sole sta per calare Maleducazi­one e mancanza di cestini fanno il resto: la scalinata del Monte alle Croci diventa ogni giorno una discarica a cielo aperto Poi a un certo...
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