Corriere Fiorentino

FERRAGOSTO DA RITROVARE

- di Gaspare Polizzi

Le notizie del giorno riportano la tragica fine di Niccolò Ciatti, ventiduenn­e di Scandicci pestato a morte in una discoteca della Costa Brava. Il video racconta senza equivoci di una vasta arena di giovani che assistono senza intervenir­e a una rissa mortale. Una corrida che fa spettacolo per alcuni minuti, prima che intervenga, troppo tardi, la polizia. Una scena che segna il Ferragosto di quest’anno, sempre più votato al turismo di massa e ai riti, anche violenti, della festa continua, che spesso degenera.

Sempre meno riusciamo ad apprezzare il valore di una sospension­e dal lavoro che aiuti a ripensare all’anno trascorso e a quanto ci potrà portare quello futuro. Difficile trovare pause lavorative nei luoghi del turismo di massa, che in Toscana vede un anno da record, con un incremento del 2,5 % delle presenze rispetto allo scorso anno, in linea con i numeri nazionali, che registrano circa 34 milioni di italiani in viaggio. Al lavoro a pieno ritmo degli operatori turistici si aggiunge la frenesia di occupare con riti sempre più globali un tempo che non è più libero. Alcuni tra di noi serbano il ricordo lontano delle giornate pigre della villeggiat­ura, quando ci si annoiava sulla spiaggia facendo castelli di sabbia, giocando a carte o facendo i cruciverba. In tempi lontani, nei giorni più caldi dell’estate si concludeva il ciclo dell’agricoltur­a e si godeva di una breve sospension­e del lavoro. Anche gli animali da traino (cavalli, asini e muli) venivano fatti riposare.

Le Kalendae Augusti furono introdotte dall’imperatore Augusto e fissate al primo giorno del mese Sextilis che da Augusto e dalle feriae prenderà il nome. Con il Cristianes­imo feste, giochi e corse di cavalli furono spostati al 15, per celebrare l’assunzione in cielo della Madonna. Il Ferragosto si festeggia in alcuni Paesi cattolici, e soprattutt­o in Italia, dove assume il significat­o di un vero compimento e passaggio d’anno; l’anno delle stagioni, che segna la nostra vita naturale e civile più del calendario. E che permette di ritrovare una serenità libera da impegni, consentita dal ritmo più lento dell’estate e dalla presenza dei cari. Come quella evocata nella filastrocc­a di Gianni Rodari: Chi va al mare ha vita serena / e fa i castelli con la rena, / chi va ai monti fa le scalate / e prende la doccia alle cascate… / E chi quattrini non ne ha? / Solo, solo resta in città. Una serenità in via di estinzione. Oggi l’augurio di un buon Ferragosto si trasforma nell’auspicio di salvare il Ferragosto.

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