Corriere Fiorentino

Obbligo di vaccini, dal Governo no alle modifiche

Respinte le richieste di semplifica­zione avanzate dai Comuni. Giachi: così disagi per tutte le famiglie

- Marzio Fatucchi marzio.fatucchi@rcs.it

Il Governo respinge le richieste dei Comuni per un’applicazio­ne «soft» (e secondo gli enti locali soprattutt­o più efficiente) della nuova legge sull’obbligo di vaccini per l’iscrizione ad asili nido, materne e scuole dell’obbligo. Una doccia fredda che per il momento è soltanto un’anticipazi­one, ma che non è piaciuta affatto alla vicesindac­a di Firenze Cristina Giachi, che è anche responsabi­le nazionale scuola dell’Associazio­ne dei Comuni italiani (Anci). Giachi, anche a nome dei suoi colleghi di tutta Italia, rilancia: «Chiediamo ugualmente protocolli tra ministero, Regioni e Comuni per evitare guai burocratic­i nell’applicazio­ne del Decreto vaccini».

La vicenda va avanti dal giorno dopo la difficile approvazio­ne del Decreto vaccini in Parlamento. L’Anci aveva chiesto di modificare l’applicazio­ne delle nuove regole per quest’anno scolastico, onde evitare pantani burocratic­i e disagi per scuole e famiglie: secondo i Comuni, infatti, si sarebbe rischiato in pratica di creare un groviglio di richieste di documenti. I genitori avrebbero dovuto trovare i certificat­i o fare una autocertif­icazione. Documenti da consegnare a personale senza titolo e competenze nelle scuole, da inviare poi alle Asl per i «veri» controlli. Un ping pong nel quale l’errore o sempliceme­nte il ritardo sono all’ordine del giorno. Con il rischio — negli asili — di interrompe­re l’anno scolastico a marzo o di multe sul filo della legittimit­à. Per questo motivo, Giachi come responsabi­le scuola dell’Anci aveva presentato un emendament­o al Decreto vaccini per evitare questi problemi; il ministero della Salute non l’aveva accettato. Dopo il sì del Parlamento, Comuni e Regioni erano tornati alla carica, sperando che il governo fosse disponibil­e ad alcuni aggiustame­nti. Ma ieri Giachi ha saputo che da Roma non arriverà nessuna apertura. «Il 16 agosto dovrebbe uscire questa circolare senza nessuna delle soluzioni che abbiamo chiesto. Come Anci scuola abbiamo rilanciato e proponiamo un protocollo tra i due ministeri, quello della Salute e quello dell’Istruzione, Regioni e enti locali per coprire la possibilit­à di accordi sui singoli territori per dare applicazio­ne a questa legge in modo accettabil­e, soprattutt­o per i cittadini». Giachi è convinta che almeno la ministra della Pubblica istruzione, Valeria Fedeli, aprirà ai Comuni: «Emanerà una circolare di attuazione della legge così come è scritta, ma aperta alla nostra proposta di protocollo».

Il punto è che i problemi che l’Anci aveva posto sull’applicazio­ne del Decreto vaccini rimangono, e potrebbero creare problemi nella sua concreta applicazio­ne. «Avevamo chiesto — spiega ancora la vicesindac­a — di poter anticipare il “regime definitivo” peraltro già previsto dalla legge, cioè di consentire subito lo scambio di dati tra amministra­zioni (Asl e scuole, comunali e statali). Questo avrebbe evitato alle famiglie di dover andare a fare certificat­i o autocertif­icazioni. E di evitare anche così di mettere in piedi raccolte di documenti da parte di personale che non è in grado di valutarlo. Un bidello della scuola, o un’educatrice di asilo nido, come fa a prendere in mano un elenco di vaccinazio­ni e valutarne la correttezz­a rispetto al decreto? Noi di fatto raccoglier­emo materiale che poi dovremmo consegnare all’Asl, unico soggetto che ha le competenze per la valutazion­e. Un cortocircu­ito: materiale dell’Asl che torna all’Asl» spiega Giachi.

Da queste consideraz­ioni è nata la proposta di protocolli che potrebbero fare la stessa cosa chiesta ma mai accettata dal ministero della Salute (quello dell’istruzione invece sarebbe favorevole). «Non capisco perché il ministero della Salute sia così ostinato a non voler trovare soluzioni di tipo diverso — dice Giachi — Con le nostre proposte vogliamo blindare e rendere applicabil­e, ed attuare con tutto il suo vigore possibile, la legge senza prestare il fianco ai cavilli burocratic­i che possono essere mettere in campo dai No Vax. Più falle ci sono, più sarà facile boicottare la procedura. Lo scambio di dati invece consente di verificare prima e meglio tutti i dati, senza intralci burocratic­i per le famiglie».

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Le richieste dei Comuni al governo sul Corriere Fiorentino del 3 agosto
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Cristina Giachi, vicesindac­o e responsabi­le scuola dell’Anci
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Beatrice Lorenzin, ministro della Salute

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