Corriere Fiorentino

Orchidee bianche a San Lorenzo «Il mercato lo aveva adottato»

La sveglia alle 4,30, il lavoro al banco con la zia, la passione per la discoteca

- A.P.

La sveglia di Niccolò, sei giorni su sette, era puntata sulle 4,30. Una vita faticosa la sua, che però sembrava piacergli: colazione, la corsa al mercato ortofrutti­colo di Novoli per il carico di frutta e verdura fresche, poi alle 6 in punto l’arrivo in San Lorenzo per aprire il banco che gestiva con la zia Mariella. Ci lavorava da quando aveva 18 anni e non c’è mai stato un giorno che abbia cercato di saltare: dal lunedì al sabato lui era sempre lì. E ci stava per 12 ore di fila, senza mai lamentarsi.

Al pian terreno del Mercato Centrale di San Lorenzo lo conoscevan­o tutti, perché Niccolò Ciatti, tra tutti, era il commercian­te più giovane. E anche perché non passava inosservat­o: le battute, le discussion­i sulla Fiorentina, la sua capacità di sdrammatiz­zare e di vedere le cose sempre in positivo. I suoi colleghi — tutti, indistinta­mente — gli volevano bene. «Il mercato lo aveva adottato» dice il fruttivend­olo del banco davanti al suo. E lui ricambiava quell’affetto con abbracci, battute e all’occorrenza anche aiuto. È per questo che, ieri mattina, la notizia della sua morte ha avuto, in San Lorenzo, lo stesso effetto di una bomba deflagrant­e. Nessuno è riuscito a trattenere le lacrime, anche i tanti clienti del suo banco, che oramai lo ritenevano uno di famiglia.

Ieri quel banco è rimasto chiuso «per grave lutto», è stato scritto su alcuni cartoni, accostati a una foto del ventiduenn­e e ad alcune orchidee bianche. Gliele ha comprate Giorgio Stanikich che gestisce un ortofrutta vicino: «Giocava sempre con mia figlia, non lo dimentiche­remo mai». «Era un burlone — gli fa eco un’altra vicina di banco, Rita, che da domenica non fa altro che disperarsi — Mi diceva sempre: “Che me lo regali un bel Rolex?” e io gli rispondevo: sono andata dall’orologiaio ma ha detto che per te non ha nulla. Ritenta sarai più fortunato...». «Ho pianto come una cretina», racconta un’altra lavoratric­e del mercato. «Ci ridevo tanto e mi dispiace perché sono una mamma».

Ma Niccolò non era solo casa e lavoro. Riusciva anche a trovare il tempo per fare nuoto, body building e pugilato, per frequentar­e i suoi amici all’Overglass di piazza della Resistenza — era il suo bar preferito — a Scandicci, e per andare in discoteca, una delle sue grandi passioni. Faceva anche il pr, talvolta al Tenax, altre volte al Pavo Real dell’Antella.

Quella settimana con gli amici in Costa Brava l’aveva programmat­a da un bel po’: doveva essere un piccolo ritaglio, un momento da dedicare agli amici prima di partire per la vacanza vera — prima a San Vincenzo e poi in Corsica — con Ilaria, la sua ragazza, che frequentav­a da un anno. Avevano anche deciso di andare a convivere, di formare una famiglia. Anche Ilaria è partita per la Spagna non appena ricevuta la terribile notizia. Sui social, nelle ultime ore prima della tragedia, aveva postato delle foto di loro due insieme con dei messaggi: «Amore non ci stacchiamo più», scriveva lei. «Mi hai stravolto la vita... quanto ti amo», le rispondeva lui. Sono state centinaia le persone che, non appena saputo quanto accaduto a Lloret de Mar, hanno voluto lasciare un messaggio sia sul profilo di «Nicco» che su quello di Ilaria: «Non vi conosco ma la vostra storia mi ha toccato molto»; «Quel calcio in faccia l’ho sentito anche io, forte, al volto e allo stomaco».

Tanti messaggi sul web Quel calcio in faccia l’ho sentito anche io, forte, al volto e allo stomaco

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Sul banco di frutta e verdura al mercato di San Lorenzo ieri sono comparse orchidee bianche e cartelli di lutto

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