«È il prodotto tragico della cultura della violenza»
Bontempi: non solo ai giovani mancano i valori, anche a chi lucra sul turismo della sbronza
Ogni giorno la violenza viene resa pubblica e perfino legittimata E i ragazzi imitano gli adulti
«Mentre Niccolò viene ripetutamente colpito tutti gli altri stanno a guardare. È una scena drammatica, un frammento della cultura dell’indifferenza in cui ci troviamo a vivere». Secondo Marco Bontempi, sociologo e docente all’Università di Firenze, la tragica aggressione a Niccolò Ciatti, e soprattutto l’inerzia dei ragazzi che assistono al pestaggio, ci dice molto dei nostri tempi.
Professor Bontempi, perché nessuno è intervenuto per salvare Niccolò?
«Forse erano ubriachi o comunque “sballati”, comunque scene di risse in discoteca non sono rare in luoghi così. Lloret de Mar fa parte di quelle località specializzate nel turismo da locali notturni. In quelle discoteche, tra alcol e droghe, violenze e risse sono all’ordine del giorno. Spesso non sfociano in tragedia, così, dopo la rissa, si ricomincia».
Ma Niccolò era agonizzante a terra, qualcuno sarebbe potuto intervenire.
«Invece non l’hanno fatto. Ma pensiamo davvero che questa indifferenza sia un fenomeno eccezionale? Viviamo in una società dove la pratica della violenza viene resa pubblica continuamente e perfino legittimata, invocata non solo dalle persone comuni, ma anche dai politici, perennemente alla ricerca di consenso. Il risultato si riflette drammaticamente nella vita quotidiana. E quel che è più grave è l’indifferenza. C’è una persona sdraiata sul marciapiede? Pensiamo “che schifo”, non “avrà bisogno di aiuto”. I migranti muoiono in mare? Tanti gridano “me ne frego!”. Così se c’è una rissa a Lloret de Mar, chi se ne importa, tanto più se non è una novità».
Perché violenze ed eccessi sono sempre più frequenti nei luoghi della movida?
«Lloret de Mar è un posto specializzato in turismo de borrachera, cioè turismo da sbronza, che muove forti interessi economici. Vacanze trascorse in discoteca, feste con alcol a fiumi. L’uccisione di Niccolò va inquadrata in questo contesto. In Spagna esiste la parola lloretizacion per indicare il degrado di un luogo turistico con la diffusione di ubriachi e risse dentro e fuori i locali notturni».
L’offerta si adatta ai giovani che chiedono eccesso e trasgressione…
«Non possiamo parlare sempre e solo di giovani senza valori. Perché non interrogarsi anche sulla mancanza dei valori degli adulti, cioè di chi ricava profitti dal turismo da sbronze? Parte delle responsabilità sono da imputare a loro. In posti come Lloret de Mar i giovani cercano una bolla dentro la quale esagerare, sfogarsi. Cercano quelle soddisfazioni e quell’intensificazione delle relazioni sociali che probabilmente non trovano nella vita di tutti i giorni».
Lo sballo estremo è il rifugio dall’insoddisfazione?
«Se questo succede, e se il divertimento si trasforma in eccesso, nasce anche dall’indifferenza e dalla violenza che i giovani vedono praticata in abbondanza dagli adulti e che finiscono per imitare».