Corriere Fiorentino

Il mio agosto cittadino in fuga dalla folla (ma senza parcheggio)

- Claudio Fantuzzi

Caro direttore, ho letto il suo urlo di dolore di residente in città d’agosto per la prima volta (Corriere Fiorentino dell’11 agosto, ndr), io invece sono appena rientrato (un weekend breve a Follonica dove tra l’altro si gioca ancora a racchetton­i anche se in mare, insomma è un luogo per famiglie, non siamo a Saint Tropez e lo sappiamo). Sono tornato in città per sfuggire alla folla: far entrare uno spillo in spiaggia era già arduo in questi giorni, figurarsi in mezzo ai gavettoni di Ferragosto. C’è però a Follonica una spiaggia per cani la chiamano «bau» ed è ben messa, con una postazione di «salvataggi­o» in acqua da parte di una simpatica retriever di nome Chantal; le docce sulla spiaggia libera sono gratuite e c’è un bagnino — pardon «lifeguard» — in postazione alta ogni 200 metri circa. Una pista ciclabile che arriva fino a Scarlino scalo, finalmente quest’anno completata. Folla tanta, troppa, e tanto cemento, ma il Golfo con Montecrist­o sullo sfondo fra Punta Ala, l’Elba e a tratti il «ditone» della Corsica, è da urlo (come certo entroterra d’altro canto: è il paese che non va, per certi versi). Rientrato a Firenze ho trovato strade libere, niente coda al Galluzzo (con la galleria nessuno passa più dove prima svernavamo); invece il parcheggio non cambia (abito intorno al Duomo): tutto preso dai turisti che mai pagheranno una multa, anche se gliela facessero; dehors, stalli per bike sharing tutti vuoti — forse sono già un fallimento quei parcheggi delle bici? Penso che chi le affitta a pagamento osteggi il bike sharing, e si capisce il «cuore» del commercian­te —; permessi per disabili (a quando un controllo severo di tutti quei permessi?): insomma, per il residente un parcheggio in strada è ormai solo da sognare. Tuttavia io in città in questi giorni ci sto bene, e da sempre: non ho la Vespa di Moretti in Caro Diario, ma ci sto bene. Semmai, se proprio voglio lustrarmi gli occhi (a Firenze non è più possibile: le transumanz­e turistiche li fanno solo piangere) e ahimè non possedendo amici con villa a Saint Tropez, faccio un salto al Forte (dei Marmi) che è a un tiro di schioppo, tanto per aggiornarm­i: Briatore ce l’abbiamo noi e non è un vanto, ma l’occhio fra quelle tende e ombrelloni è spesso appagato, sebbene ultimament­e molto «plastifica­to». Quel sindaco poi, in braghette corte (buona la Sua ironia direttore nell’articolo su Del Ghingaro): anche Felicino Riva, quando era Felicino Riva e non «solo» un sindaco, fu trattato egualmente anni fa; certo fosse arrivato l’Avvocato Agnelli nessuno avrebbe osato, ma certo lui non si sarebbe presentato in braghette, questione di classe, e forse nemmeno a quel pretenzios­o «club». Buon Ferragosto, di qua o di là d’Arno.

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