E Scompiglio cerca un poker storico
Domani la Carriera: i cavalli favoriti a Valdimontone, Istrice e Torre
Non esiste il Ferragosto a Siena. Quella di oggi per i senesi è solo la vigilia del Palio, che si correrà domani alle 19. Palio ancora sotto scorta, con le misure di sicurezza anti-terrorismo varate a luglio ancora operative. Ma è sempre è solo Palio, per i senesi, con i suoi riti e le sue scaramanzie. Come la cena propiziatoria che stasera vedrà riuniti a tavola, ognuno nel proprio rione, circa 20 mila senesi. Quello di domani sarà un Palio con gerarchie definite: i cavalli più potenti, sono tutti in lizza. A cominciare da Sarbana, vittoriosa per la Giraffa a luglio, che nel Valdimontone sarà condotta dallo stesso fantino, il pistoiese, Jonathan Bartoletti detto Scompiglio, che l’ha guidata alla vittoria il 2 luglio scorso. Bartoletti ha l’occasione di entrare nella storia, se centrasse quella che per lui sarebbe la quarta vittoria consecutiva. Un filotto che in tempi moderni non è riuscito a nessuno e che si è verificato solo nell’Ottocento con tre fantini dai soprannomi antichi: Caino, duecento anni fa, Pipistrello e Paolaccino. Ma ci sono altri favoriti, l’Istrice con Morosita Prima e Tittia, e la Torre con Polonski e Brio, alle prese però con avversarie arcigne, la Lupa e l’Oca, che hanno ingaggiato fantini specializzati in ardite manovre ostruzionistiche, rispettivamente Carburo e Bighino. Non si arrende il vecchio leone Gigi Bruschelli, nel Bruco con S’Othieresu, costretto a non correre il Palio di luglio per il gran rifiuto del suo barbero, Tornasol. E poi c’e’ lo spazio sempre dovuto alla sorpresa, vista la presenza di due esordienti molto quotati, di proprietà di Bartoletti, Rocco Ro nell’Aquila e Quore de Sedini nella Lupa, o di cavalli affidabili come Porto Alabe nell’Onda, Quasimodo di Gallura nella Selva, Solo Tue Due nella Chiocciola e Renalzos nell’Oca. Ieri mattina il sindaco Bruno Valentini ha chiamato i Capitani delle Contrade ad una riunione straordinaria. Ha spiegato che lo ha fatto per evitare ingorghi negli afflussi dei popoli delle Contrade, sempre più numerosi, verso la Piazza in occasione delle prove.