Addio Elio, prete-guardiano della chiesa sull’Autosole
Oggi i funerali di monsignor Pierattoni, rettore dal 1964
Per tutti era semplicemente il prete della chiesa dell’Autostrada. Il sacerdote sorridente, ma anche dal carattere spigoloso quando si trattava di difendere la chiesa, dalle omelie mai banali, il religioso che da decenni accoglieva i viaggiatori che si fermavano per pregare o sentire messa nel capolavoro dell’architetto Giovanni Michelucci. E oggi, per l’ultima volta dopo 53 anni, monsignor Elio Pierattoni tornerà nella sua chiesa prima di essere sepolto nel cimitero della Misericordia di Campi.
Monsignor Elio Pierattoni, rettore della Chiesa di San Giovanni Battista dal 1964, anno in cui fu consacrata, classe 1925 è scomparso domenica. Pierattoni, compagno di seminario di don Lorenzo Milani e consacrato nel 1948 dal cardinale Elia Dalla Costa, era anche canonico onorario del Capitolo della Metropolitana Fiorentina. Per anni aveva insegnato religione al liceo classico Dante di Firenze ed era stato direttore dell’ufficio scuola della Diocesi fiorentina, appassionato di arte e musica. Quel 5 aprile 1964 quando la chiesa voluta da Società Autostrade anche in memoria delle decine di operai morti nella costruzione dell’Autosole era stata inaugurata lui c’era e c’era anche accanto al sindaco Giorgio La Pira e al primo ministro Aldo Morto nell’ottobre dello stesso anno per il taglio del nastro dell’autostrada. Da allora ha sempre presidiato la «sua» chiesa, protestando quando la costruzione degli svincoli l’ha praticamente tagliata fuori dal flusso dei veicoli e dal territorio di Campi Bisenzio e chiedendo con forza interventi di manutenzione, come quando nel marzo del 2015 fortissime raffiche di vento scoperchiarono un pezzo del tetto facendo volare via molte lastre di rame. Pierattoni non si è mai allontanato dalla chiesa — «tre giorni in 50 anni, solo per controlli medici», diceva orgoglioso — e ricordava quando Fanfani e Zaccagnini venivano alla messa delle nove la domenica mattina, i pullman di turisti che negli anni Settanta si fermavano, la campagna attorno con ancora i cascinali e qualche animale.
«Fedele custode e dedito al servizio liturgico e pastorale in un luogo che è frontiera dell’arte e incontro di umanità», lo ringraziò il cardinale Giuseppe Betori il 5 aprile del 2014, per i 50 anni dalla consacrazione della chiesa, mentre ieri il sindaco di Campi Emiliano Fossi ha sottolineato «era una grande figura dalla forte e vitale personalità che ha suscitato in me ammirazione e simpatia. Tutta la comunità di Campi lo ricorda e saremo presenti con Gonfalone e fascia alle esequie». Il funerale si terrà stamani, alle ore 10.30, presso la chiesa dell’Autostrada, e per la Diocesi parteciperà alle esequie monsignor Andrea Bellandi.