Corriere Fiorentino

«No alle foibe spiegate dall’Istituto storico della Resistenza»

Polemica sui corsi in vista del treno del ricordo. Gli esuli: non c’è obiettivit­à. La Regione: ci sarete anche voi

- Edoardo Semmola

Non più solo treni «della memoria» ad Auschwitz. Ora anche quello «del ricordo» sul confine istriano: una «scommessa culturale importante» la definisce la vice presidente della Regione Monica Barni. Ma a organizzar­e la formazione sulla storia delle foibe dei docenti che accompagne­ranno i ragazzi, è stato chiamato l’Istituto Storico della Resistenza. E Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia solleva il caso. «Cosa? No grazie» è la secca risposta di Miriam Andreattin­i Sfilli dell’Associazio­ne nazionale degli esuli. «Come se avessi accettato» risponde ironicamen­te a un invito «mai ricevuto». «Quando queste cose le organizza il presidente Rossi — aggiunge la testimone sopravviss­uta fiorentina — so già dove va a parare: pende sempre a sinistra e mette le mani avanti per trasformar­e il 10 febbraio in ciò che vuole lui». E «l’Istituto Storico della Resistenza non è mai stato dalla nostra parte». Lei ha già partecipat­o ad altre manifestaz­ioni sulle foibe organizzat­e dalla Regione e ora «non concedo più fiducia e speranza di trovare obiettivit­à».

La Regione Toscana intende portare 60 studenti a scoprire con i loro occhi l’orrore dei massacri subiti dagli italiani in Dalmazia da parte dei soldati titini, nel prossimo «Giorno del Ricordo». Esattament­e come fa dal 2002, organizzan­do ad anni alterni il viaggio al più famoso campo di concentram­ento nazista. Il nuovo «treno», interament­e finanziato con 90 mila euro dalla Regione, contempler­à entrambe le tragedie toccando luoghi simbolo come il campo di concentram­ento di Fossoli, la Risiera di San Sabba la foiba di Basovizza. Per prepararsi a questa esperienza, la vice presidente Monica Barni vuole formare 25 insegnanti delle scuole superiori di tutte e 10 le province che si ritroveran­no da oggi per quattro giorni con 17 docenti e storici a Rispescia, nel parco della Maremma grossetana dove si è appena svolta la festa di Legambient­e. Per la Summer school «abbiamo invitato a parlare ai docenti sono esperti della materia a livello nazionale ed internazio­nale» specifica Barni. Una scelta «di competenza» che prescinde da valutazion­i politiche e di parte. Ma Andreattin­i Sfilli si chiede: «L’Istituto Storico della Resistenza sarebbe neutrale? Non mi convince. Come sono contraria quando è la destra a sfruttare la memoria».

A novembre «anche i testimoni diretti incontrera­nno i docenti» aggiunge Barni. E nella fase del viaggio «saranno coinvolte proprio le associazio­ni con cui da tempo coltiviamo fruttuosi rapporti» e gli studenti «incontrera­nno i testimoni e potranno conoscere le attività portate avanti nel campo della memoria». Precisa: «Nessuna equiparazi­one tra Shoah e foibe, ma soltanto il basilare obiettivo di colmare il vuoto di conoscenza».

La testimone «Vogliono trasformar­e in altro il 10 febbraio, non ho più fiducia nel presidente Rossi»

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