«No alle foibe spiegate dall’Istituto storico della Resistenza»
Polemica sui corsi in vista del treno del ricordo. Gli esuli: non c’è obiettività. La Regione: ci sarete anche voi
Non più solo treni «della memoria» ad Auschwitz. Ora anche quello «del ricordo» sul confine istriano: una «scommessa culturale importante» la definisce la vice presidente della Regione Monica Barni. Ma a organizzare la formazione sulla storia delle foibe dei docenti che accompagneranno i ragazzi, è stato chiamato l’Istituto Storico della Resistenza. E Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia solleva il caso. «Cosa? No grazie» è la secca risposta di Miriam Andreattini Sfilli dell’Associazione nazionale degli esuli. «Come se avessi accettato» risponde ironicamente a un invito «mai ricevuto». «Quando queste cose le organizza il presidente Rossi — aggiunge la testimone sopravvissuta fiorentina — so già dove va a parare: pende sempre a sinistra e mette le mani avanti per trasformare il 10 febbraio in ciò che vuole lui». E «l’Istituto Storico della Resistenza non è mai stato dalla nostra parte». Lei ha già partecipato ad altre manifestazioni sulle foibe organizzate dalla Regione e ora «non concedo più fiducia e speranza di trovare obiettività».
La Regione Toscana intende portare 60 studenti a scoprire con i loro occhi l’orrore dei massacri subiti dagli italiani in Dalmazia da parte dei soldati titini, nel prossimo «Giorno del Ricordo». Esattamente come fa dal 2002, organizzando ad anni alterni il viaggio al più famoso campo di concentramento nazista. Il nuovo «treno», interamente finanziato con 90 mila euro dalla Regione, contemplerà entrambe le tragedie toccando luoghi simbolo come il campo di concentramento di Fossoli, la Risiera di San Sabba la foiba di Basovizza. Per prepararsi a questa esperienza, la vice presidente Monica Barni vuole formare 25 insegnanti delle scuole superiori di tutte e 10 le province che si ritroveranno da oggi per quattro giorni con 17 docenti e storici a Rispescia, nel parco della Maremma grossetana dove si è appena svolta la festa di Legambiente. Per la Summer school «abbiamo invitato a parlare ai docenti sono esperti della materia a livello nazionale ed internazionale» specifica Barni. Una scelta «di competenza» che prescinde da valutazioni politiche e di parte. Ma Andreattini Sfilli si chiede: «L’Istituto Storico della Resistenza sarebbe neutrale? Non mi convince. Come sono contraria quando è la destra a sfruttare la memoria».
A novembre «anche i testimoni diretti incontreranno i docenti» aggiunge Barni. E nella fase del viaggio «saranno coinvolte proprio le associazioni con cui da tempo coltiviamo fruttuosi rapporti» e gli studenti «incontreranno i testimoni e potranno conoscere le attività portate avanti nel campo della memoria». Precisa: «Nessuna equiparazione tra Shoah e foibe, ma soltanto il basilare obiettivo di colmare il vuoto di conoscenza».
La testimone «Vogliono trasformare in altro il 10 febbraio, non ho più fiducia nel presidente Rossi»