E Simeone pensa in grande «Voglio diventare Batigol»
Giovanni, Batistuta e tanta voglia di far innamorare Firenze. Il Cholito Simeone sorride spontaneamente e sogna in grande. La maglia numero 9 a l Franchi significa molto, ma lui, faccia tosta e voglia di sfondare, non è spaventato. Anzi. Merito forse anche della garra sudamericana trasmessa da papà Diego, uno che sa bene cosa vuol dire diventare campione e diventare idolo di un popolo intero.
A proposito di bomber, il destino ha voluto che il Cholito si presentasse a Firenze proprio nel giorno in cui Kalinic svolgeva le visite mediche per il Milan. Una coincidenza, o forse no. Fatto sta che l’acquisto più oneroso dell’estate viola (18 milioni bonus compresi) ha ben impressionato. In campo a San Siro per la determinazione dimostrata e in sala stampa per aver espresso i suoi concetti con semplicità e tenacia.
«Qui hanno fatto bene tanti argentini, so di dover andare piano e lavorare tanto per fare strada. Devo conoscere meglio i miei compagni ma so che in questi 5 anni (questa è la durata del contratto, ndr) potrò diventare grande”. Un’ambizione forte e contagiosa raccontata con toni misurati. Le analogie con Batistuta, fosse solo perché entrambi argentini, sono scattate immediatamente. «Mio padre mi ha parlato di lui, lo nomina spesso — ammette sorridendo — È stato un grande attaccante così come oggi lo è Icardi. Devo lavorare tanto ma spero di diventare come loro un giorno. Di sicuro il mio sogno è quello».
Intanto proprio domani sera Giovanni potrà riabbracciare suo padre, visto che farà parte della spedizione viola che sarà a Madrid (dove Diego allena l’Atletico) per affrontare il Real in amichevole. Con tanta voglia di emergere e lo spirito di sacrificarsi per la squadra: «Mi posso abituare a ciò che mi chiede l’allenatore. Non sono una punta singola, posso giocare anche con un altro attaccante. In generale posso abituarmi a ciò di cui la squadra ha bisogno. La rivalità con Babacar? E’ un grande attaccante, forte sul piano fisico e tecnico. Sono un suo estimatore».
Alle spalle il Cholito ha una sola stagione in Serie A, ed è da lì che vuole ripartire. «I primi sei mesi con il Genoa abbiamo fatto bene, poi si è infortunato Perin e sono partiti Pavoletti e Rincon. Così sono iniziati i problemi ed io ho imparato a soffrire». Una stagione complicata che però non gli ha vietato di raggiungere e superare la doppia cifra. «Voglio aiutare la Fiorentina a stare in alto in classifica e proverò a fare più di dodici gol, quanti ne ho fatti nello scorso campionato».
Numeri che, sulla carta, non dovrebbero far rimpiangere poi così tanto Kalinic. Il croato, dopo essere arrivato a Milano dal suo ritiro di Spalato e aver ritrovato il buonumore smarrito, verrà ufficializzato oggi alle 12. Una scelta dovuta al fuso orario cinese. La firma sul contratto verrà apposta in quella fascia oraria per permettere ai tifosi rossoneri d’oriente di seguire l’evento in presa diretta. Sono i tempi che cambiano, così come i tifosi. Dopo qualche rallentamento la trattativa è stata di fatto chiusa. Kalinic passa ai rossoneri in prestito oneroso da 10 milioni e l’obbligo di riscatto fissato a 15. Un’altra plusvalenza realizzata da Corvino.
La cessione Kalinic ieri mattina ha svolto le visite mediche con il Milan, oggi firma il contratto