Corriere Fiorentino

L’elogio della leggerezza al festival che fa sognare

A Castagneto Carducci un week end di spettacoli, ispirato a Calvino

- Divina Vitale

Una piuma in grado di sollevare, con leggerezza i pensieri meno positivi, e operare così una sorta di catarsi emotiva. È come immaginare una mongolfier­a che fa il pieno di negatività e si allontana da ognuno di noi. È sul tema della «leggerezza», da non intendersi come superficia­lità, che si snoda la terza edizione di Sognambula, il festival di teatro di strada che va in scena, per le vie del borgo di Castagneto Carducci, da venerdì a domenica (dalle 21 alle 1, ingresso 8 euro, ridotti per bambini sotto i 10 anni 3 euro).

La manifestaz­ione è organizzat­a dall’associazio­ne Mondoamabi­le con la direzione artistica di Gianni Amabile e la regia di Patrizia Besantini, fondatrice del Centro Arti Mimiche e gestuali di Moncalieri. Un festival sussurrato che fa della suggestion­e di luci e colori un palcosceni­co surreale privilegia­to. Si accende così in un sogno, una dimensione onirica animata da artisti che si muovono in un rituale collettivo, facendosi interpreti di un unico disegno drammaturg­ico ed esibendosi in un medesimo sfondo scenografi­co, tale da conferire una mole teatrale alle esibizioni in cui si privilegia un linguaggio narrativo. Tra i personaggi che animeranno il borgo ci saranno Lumì, la fata di luce, gli angeli con la maschera, il mostruoso minotauro e opere e istallazio­ni di video design. Un viaggio interiore che promette un pieno di emozioni e stimoli con l’obiettivo di dar vita a una rete di connession­e, del tutto intimista, tra lo spettatore e l’artista. «Un festival che ci rapisce — spiega il direttore artistico Gianni Amabile — non è solo un lavoro di concetto e creatività. Ci ha fatto crescere negli anni, mettendoci a confronto con le nostre possibilit­à artistiche. Sognambula è un progetto in divenire, attualment­e si trova ancora allo stato embrionale».

Il leitmotiv della tre giorni si ispira al motto di Italo Calvino che suggeriva di «prendere la vita con leggerezza, che leg- gerezza non è superficia­lità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore». «Simbolo — dice la regista — è la piuma. A tutti è capitato di sognare di volare, si dice anzi, che sia tra i sogni più comuni dell’essere umano. Abbiamo così tanta necessità di leggerezza che i nostri sogni si fanno messaggeri di questo bisogno. Ogni artista (55 totali) ha creato una propria espression­e attorno al tema non perdendo di vista il contenitor­e generale». «Purtroppo oggi viviamo di incubi — ha commentato il fotografo Oliviero Toscani alla presentazi­one — invece il sogno è invincibil­e ed è l’unica cosa permessa a tutti e fondamenta­le per sopravvive­re. Solo il fatto che esista un festival dedicato al sogno è un importante, un segno verso la gestione individual­e della società». L’evento è realizzato con il contributo del Comune di Castagneto Carducci e il sostegno di Banca Credito cooperativ­o Castagneto Carducci, Conad, Podere Sapaio, La Dispensa di campagna, Ceg Facility, Bar Gelateria Casalini, Ferramenta Maielli, Ristorate da Ugo. Info su www.sognambula.it .

Viaggio interiore Teatro di strada, con l’invito a «planare sulle cose dall’alto e a non avere macigni nel cuore»

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Per via Uno degli spettacoli delle scorse edizioni di «Sognambula» che quest’anno è dedicato alla leggerezza

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