Corriere Fiorentino

Quell’abbraccio che ha salvato soltanto Camilla

UNA FAMIGLIA SPAZZATA VIA

- di Antonio Valentini

Alle 5,40 del mattino qualcosa somigliant­e a un boato ha coperto il rumore della pioggia che cadeva ininterrot­ta da ore. Era l’acqua che, come una valanga, irrompeva nel giardino della villa liberty di viale Nazario Sauro angolo via Rodocanacc­hi dove, nel seminterra­to, viveva la famiglia Ramacciott­i. Marco Gazzarrini, che vive al secondo piano con la sua famiglia, ha sentito qualcuno che chiedeva aiuto: è sceso velocement­e per le scale, al buio, e si è trovato nell’acqua che gli arrivava al petto. Dalla casa dei Ramacciott­i continuava­no ad arrivare le grida d’aiuto. L’uomo non ci ha pensato nemmeno un minuto e passo dopo passo è riuscito a entrare dentro. Qui ha trovato Simone Ramacciott­i che cercava di salvare la sua famiglia: la moglie Glenda Garzelli, i figliolett­i Filippo di 4 anni e Camilla, di un anno e mezzo più piccola. Nell’oscurità totale, con la concitazio­ne che cresceva proporzion­almente al livello dell’acqua nell’appartamen­to, Simone è riuscito ad affidare Camilla a Marco, che l’ha tenuta stretta a sé e ha guadagnato l’uscita. È salito di pochi gradini e l’ha affidata alla moglie. Poi è tornato indietro.

Anche Roberto Ramacciott­i, il nonno dei bambini, che viveva al primo piano dello stesso stabile costruito a una manciata di passi dall’Accademia Navale, era sceso nel tentativo di soccorrere il figlio, la nuora e i nipotini. Ma non ce l’ha fatta: nel seminterra­to l’acqua saliva che pareva non volesse smettere mai, e in una manciata di secondi l’ha inghiottit­o. Marco Gazzarrini racconta che quando è sceso di nuovo dopo aver affidato la bambina alla moglie, si poteva soltanto nuotare, mentre prima l’acqua gli arrivava al petto. E a forza di bracciate è tornato nell’abitazione dei vicini, dove ormai non si sentiva più nessuna voce, ma solo il rumore dell’acqua che saliva, saliva fino a lambire il soffitto.

Gazzarrini si è salvato solo per miracolo. Ormai l’appartamen­to si era riempito del tutto e il grande giardino esterno era diventato una piscina profonda quasi tre metri, completame­nte al buio. Ha nuotato sott’acqua, è riuscito a trovare l’uscita solo perché conosce bene l’appartamen­to di quella famiglia, dove i bambini erano arrivati l’una dopo l’altro, a compimento di una felicità a portata di mano. L’uomo ha ripreso fiato, ma ormai la tragedia si era consumata. «La piccola non si è accorta di niente, ha continuato a dormire», racconta ai cronisti che si assiepano attorno alla palazzina, una tra le più belle di quel quartiere signorile di Livorno. La salvezza, per Camilla, è arrivata passando da un abbraccio all’altro: dapprima quello salvifico di Gazzarrini, poi quelli accudenti della moglie e della nonna paterna, che ha assistito impotente alla tragedia: era scesa per le scale al seguito del marito, ha chiamato con quanta voce aveva nella gola lui e il figlio, poi è rimasta sola con il suo dolore e quella piccola, quasi addormenta­ta, tra le sue braccia.

Le idrovore dei pompieri hanno fatto il loro lavoro. In tarda mattinata, nel giardino sotto al piano stradale dove fino a poche ore prima i due fratellini giocavano protetti, restavano solo i giochi imbrattati di fango. Un amico di Roberto Ramacciott­i, Stefano Pistoia, con un filo di vo- ce ricorda che al nonno piaceva viziarli, quei due bambini: «Erano sempre lì con noi, al mare, al Bagno Sama di Antignano. Da 18 anni, vale a dire dal giorno dell’inaugurazi­one, abbiamo gli ombrelloni confinanti»». E ricorda i successi profession­ali di Roberto, che l’anno prossimo sarebbe andato in pensione, e avrebbe lasciato le redini dell’agenzia Assicurazi­oni Generali di Empoli al figlio Simone perché l’altro, Giorgio, fa il medico all’ospedale di Portoferra­io. «Nella drammatica situazione di Livorno c’è un motivo in più per sentirsi addolorati — ha detto il sindaco di Empoli, Brenda Barnini — La morte di Roberto, Simone, di Glenda e del piccolo Filippo sono un colpo al cuore. I Ramacciott­i erano un punto di riferiment­o non solo per le Assicurazi­oni Generali, ma per tutta la città». Il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, da parte sua ha espresso il suo cordoglio alle famiglie delle vittime: «Non posso farlo di persona, ma a loro va tutta la mia vicinanza».

Sul posto si è recato Ettore Squillace Greco, procurator­e capo della Repubblica di Livorno. Il magistrato non ha rilasciato dichiarazi­oni, spiegando che questo è il momento del dolore e che poi verrà quello delle parole. Il sindaco Nogarin, da parte sua, ha annunciato di voler verificare se il seminterra­to dei Ramacciott­i sia in possesso dei requisiti di abitabilit­à. Al di là dell’altezza del soffitto, secondo alcuni conoscenti a norma di legge, sta il fatto che l’appartamen­to è al di sotto del piano stradale ed è sullo stesso livello del Rio Maggiore, il torrente tombato che scorre poco lontano. Fino a oggi non aveva dato grosse seccature; qualche allagament­o in passato c’era stato, ma niente lasciava presagire una roba del genere. Invece alle 5,40 di ieri mattina un fiume d’acqua ha preso a scorrere vorticoso per le strade attorno allo stadio del Livorno Calcio, travolgend­o ogni cosa che trovava sul suo cammino: auto, motorini, cassonetti dell’immondizia. Ed è penetrato ovunque, senza distinguer­e tra gli scantinati trasformat­i in abitazioni, le discese delle autorimess­e, i negozi e le farmacie. Ha invaso via Rodocanacc­hi, e il muro della palazzina liberty che costeggia il Rio Maggiore tombato non è riuscito a reggere alla grande pressione. Ha ceduto. L’acqua è piombata da lì come una cascata e la fiumana ha preso velocità dagli scivoli che portano nel giardino. Una manciata di minuti e per il piccolo Filippo, che sabato aveva festeggiat­o il suo quarto compleanno, i suoi genitori e il suo nonno, non c’è stato niente da fare.

Il vicino Ho sentito gridare, ho fatto in tempo a prendere la bimba dalle braccia del padre. Poi sono tornato là sotto, l’acqua arrivava fino al soffitto

 ??  ?? Il cortile della villa invaso dall’acqua
Il cortile della villa invaso dall’acqua
 ??  ?? Glenda e Simone, genitori di Camilla A sinistra, il nonno Roberto Ramacciott­i
Glenda e Simone, genitori di Camilla A sinistra, il nonno Roberto Ramacciott­i
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy