Ddv: via gli avvoltoi
L’AZZARDO DEL MERCOLEDÌ
Diego Della Valle chiede l’allontanamento degli avvoltoi dal cielo della Fiorentina, molto meno nuvoloso dopo le due vittorie consecutive, ma tra gli avvoltoi, anche se di tutt’altro tipo, si potrebbe includere Dybala, prossimo e pericoloso avversario dei viola, un Dybala tanto super contro il Sassuolo quanto poco lo era stato a Barcellona. Mentre per quanto riguarda la Fiorentina-società il riavvicinamento di cui si è parlato nei giorni scorsi da parte dei Della Valle, dopo l’incontro con Nardella, sembra confermato dalle poche e taglienti parole di ieri di Ddv, per la squadra si profila invece la più difficile, pregiata e intossicata trasferta del campionato. Non solo Dybala, c’è anche Bernardeschi che poco gioca e molto guarda. Anche ieri rari e insipidi minuti finali per lui contro il Sassuolo e un ambientamento volutamente lento, ma Allegri potrebbe dargli una possibilità, almeno parziale, nella notturna di mercoledì. Al Federico emigrato nel lusso bianconero e che, comunque sia ha portato alle casse viola una cifra strepitosa, la Fiorentina oppone il Federico che le è rimasto e che prima o poi — speriamo poi — potrebbe volare, continuando su questi livelli di gioco, verso cieli più ricchi, come la storia recente insegna. Parliamo, è ovvio, di Federico Chiesa, con coraggio lanciato da Sousa un anno fa contro i bianconeri, che è diventato il simbolo della Fiorentina rinascente ma ancora fanciulla di questo periodo, una squadra a cui non si dovrebbe chiedere, considerando le difficoltà del confronto, altro che una buona prestazione di fronte a un avversario che ha vinto gli ultimi sei campionati. E sarebbe già qualcosa, una buona prestazione, tenendo presente che tra i viola che andranno in campo oppure in panchina mercoledì ce ne sarà un folto gruppo che non ha mai giocato una partita contro la Juventus. I progressi delle ultime due giornate di campionato sono stati incoraggianti — più sicurezza, più copertura del campo, più temperamento — ma vanno proiettati più sul futuro che non sulla trasferta di Torino. Però, tentar non nuoce. È talmente ovvio che bisogna dirlo.