La baby gang che terrorizza Sesto Appello del sindaco: denunciateli
Furti nei negozi e botte ai coetanei. Finora decine di segnalazioni
SESTO FIORENTINO L’ultima «bravata» — se così può essere definita — l’hanno commessa domenica pomeriggio in pieno centro, davanti al cinema Grotta. Tre giovanissimi rom sono scesi dalle loro biciclette e senza alcun motivo si sono scagliati con calci e pugni su un ragazzino colpevole solo di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Lo hanno picchiato con una tale furia da impaurire tutti quelli che assistevano impotenti alla scena. Una donna ha anche provato a intervenire («Smettetela sto chiamando la polizia», li ha minacciati) ma è stata apostrofata con frasi irripetibili.
A Sesto, da alcuni mesi, imperversa una baby gang che nessuno riesce a bloccare e quello di domenica è stato solo l’ultimo episodio. Si tratta di tre rom che non hanno nemmeno 14 anni, ma si comportano già come criminali navigati. Picchiano chiunque non gli vada a genio, distruggono qualsiasi cosa si trovino davanti e commettono anche piccoli furti nei negozi del centro. La gente è esasperata e, come spesso accade in questi casi, Facebook si è trasformato in uno sfogatoio: «Fermiamo questi teppistelli», il post più blando.
I tre girano la città in bici e vivono nel campo rom che si trova accanto al Polo Scientifico, in via Madonna del Piano. Non frequentano la scuola e per tutto il giorno vanno alla ricerca di ragazzi da taglieggiare o sui quali sfogare i propri istinti violenti. I carabinieri e la polizia li tengono d’occhio da molto tempo, e oramai le denunce — almeno cinque — e le segnalazioni presentate dai genitori delle loro vittime non si contano più. Le forze dell’ordine dicono di aver segnalato la baby gang al tribunale dei minori e di avere le mani legate, perché non sono imputabili a causa dell’età. Intanto a Sesto tra i bambini e le famiglie serpeggiano paura e rabbia. E c’è anche chi si è rivolto direttamente al sindaco Lorenzo Falchi, chiedendo il suo aiuto. Sembra che i servizi sociali siano a conoscenza di ciò che accade e abbiano pure in carico uno dei componenti del terribile terzetto, ma questo non è servito a risolvere una situazione che potrebbe diventare esplosiva.
«C’è molta attenzione da parte dell’amministrazione comunale perché preoccupa il clima di minore sicurezza percepito soprattutto dai ragazzi e dalle loro famiglie — commenta il primo cittadino, Lorenzo Falchi — Che un gruppetto di ragazzi crei così tante difficoltà alla convivenza, macchiandosi anche di reati, non è tollerabile. Siamo per questo in contatto costante con carabinieri e polizia che stanno seguendo con attenzione e professionalità la vicenda. In più di una occasione è intervenuta anche la polizia municipale, non da ultimo ieri pomeriggio (domenica, ndr)».
Ma Falchi va anche oltre e invita tutti i cittadini a sporgere denuncia, così da permettere alle forze dell’ordine di raccogliere informazioni «per poi consentire alla magistratura di poter procedere e di dare una risposta al fenomeno».
L’identikit Sono tre ragazzini già segnalati agli assistenti sociali e al tribunale dei minori. Ma non hanno nemmeno 14 anni: per questo non sono imputabili