Quattro giorni isolati nel bosco Poi i militari aprono una strada
Breccia tra i rovi per portare il cibo. In città gli sfollati scendono a 40
Per arrivare al civico 609 di via del Littorale (località Chioma), bisogna percorrere una strada che di sterrato non ha più niente. Ormai è solo fango misto ad acqua piovana caduta copiosa nella mattinata di ieri. Il fiume Chioma, che costeggia le poche case della zona, nella notte tra sabato 9 e domenica 10 settembre ha portato via tutto. Strada compresa. Così l’agriturismo «La Mignola» e la fattoria di Francesco Alladio e Anna Lampis sono rimasti completamente isolati. «È andata via la corrente elettrica, l’acqua e non eravamo raggiungibili perché la strada era stata completamente spazzata via dalla piena del fiume — racconta Alladio — ma fortunatamente abbiamo avuto l’assistenza necessaria da parte delle autorità».
La corrente infatti è stata ripristinata il mercoledì, quattro giorni dopo l’alluvione che ha messo in ginocchio Livorno, e giovedì mattina i militari di Piacenza sono venuti per aprire una breccia nel bosco e costruire una nuova strada per riprendere i collegamenti. Adesso si passa, seppur con qualche difficoltà, anche con la macchina.
Il fiume Chioma che divide Livorno e Rosignano è stato, dopo il Maggiore e l’Ardenza, il rio ad aver provocato più danni in tutta la città. Ma Francesco e Anna, che abitano qui da una vita, non si sono fatti trovare impreparati. «Fortunatamente avevo un generatore di elettricità e delle scorte di acqua — continua il padrone di casa che ci accoglie con i suoi due cani che sorvegliano il recinto dove pascolano ben sei asinelli — Ci hanno portato così tanto cibo che qualcosa è andato a male e lo abbiamo dovuto buttare via». Oggi la strada è agibile anche se le gru continuano a raccogliere fango. Invece dovranno passare ancora diversi giorni prima che possa riaprire anche l’agriturismo, posizionato in cima alla collina.
Nelle altre zone della città nel frattempo si sta tornando alla normalità: dai 100 sfollati di una settimana fa si è passati a 40, come spiegano dalla Misericordia di Montenero che ogni giorno fornisce soccorso e pasti per i più colpiti dall’alluvione.
E il Comune ha deciso ieri, nella riunione di giunta, di sospendere per il 2018 il pagamento delle tasse comunali per tutti i cittadini e le imprese che hanno subito danni. Il provvedimento rimarrà in vigore fino alla fine dello stato d’emergenza, e dunque 360 giorni, e interesserà, come ha spiegato il sindaco Filippo Nogarin, «non solo i 23 nuclei familiari le cui case sono state dichiarate temporaneamente inagibili e che attualmente sono ospitati negli hotel o nei residence, ma anche tutti coloro cui, al termine della ricognizione condotta dal commissario, verrà riconosciuto il danno subito. È un modo per dare una preoccupazione in meno e un aiuto in più ai cittadini e agli imprenditori che in questi giorni stanno cercando di rialzare la testa» ha aggiunto Nogarin che domani dovrà affrontare in consiglio comunale la mozione di sfiducia presentata ieri dalle opposizioni.
Interventi La giunta Nogarin sospende il pagamento di tutte le imposte comunali alle famiglie e alle imprese danneggiate dall’alluvione