Juve-Fiorentina, gli ex e i tabù
Stasera (ore 20.45) la sfida ai bianconeri: sei sconfitte nelle sei gare disputate allo Stadium Bernardeschi verso la panchina, viola d’attacco con Thereau e Simeone. In difesa debutto per Laurini
Il tuffo di Kalinic tra i tifosi di Maratona e il no ai cinesi raccontato al Corriere Fiorentino. Era fine gennaio scorso quando quell’inatteso 2-1 alla Juventus regalò una notte di gloria (l’ultima da queste parti) a Paulo Sousa e la speranza di una rimonta viola in campionato firmata dai gol del bomber. La Fiorentina ribaltò il pronostico giocando una partita perfetta, decisa dal carattere viola e dall’ atteggiamento feroce. Per strappare punti stasera allo Stadium tutto questo potrebbe non bastare, le forze in campo d’altra parte pendono pesantemente dalla parte bianconera, Dybala è una furia e i viola sono ancora una squadra incostante e un po’ pasticciona, con il talento acerbo tipico dei giovanissimi. Proprio l’incoscienza però potrebbe essere un’arma da usare per scombinare i piani di Allegri. Lo Stadium è qualcosa più di un tabù (6 sconfitte su 6 da quando c’è il nuovo impianto bianconero), ma la forza dei nervi distesi è un valore che Pioli vuol sfruttare a suo favore: «Non è una partita qualsiasi, i giocatori, anche quelli nuovi, lo hanno già capito». Leggerezza e grinta, incoscienza e organizzazione. La Fiorentina vuole provarci così, mentre una città intera (saranno più di 500 i tifosi viola nel settore ospiti) incrocerà le dita sognando l’impresa come quella che firmò Osvaldo ormai 9 anni fa. Anche Allegri, dall’altra parte, ha fatto pretattica, dimostrando di tenerci e di temere l’incrocio con la Fiorentina. Comunque vada, l’importante sarà non perdere la rotta. Firenze è la città delle oscillazioni, dei passaggi dalle stelle alle stalle, dei Guelfi e Ghibellini. Che arrivi un trionfo o una sonora lezione, stavolta bisognerà sforzarsi di mantenere un basso profilo. Come direbbe Corvino, dopo la rivoluzione questo è l’anno della semina.