Il molestatore offre alle vittime la liquidazione
Prato, l’avvocato: un segno di pentimento
Vuole donare 32 mila euro alle famiglie delle vittime delle sue molestie sessuali: alcune avrebbero già accettato. Nelle prossime ore è attesa la sentenza del processo con rito abbreviato contro un ex operaio edile di 42 anni, accusato di almeno 8 episodi di violenza sessuale dal 2012 al 2106 ripresi anche dalle telecamere di un palazzo. L’uomo ha comunicato tramite il proprio avvocato di voler compiere un gesto che esula dall’esito della sentenza che potrebbe arrivare già oggi. Il quarantaduenne era stato arrestato a giugno del 2016: la polizia lo accusa di essere l’autore di palpeggiamenti nei confronti di molte ragazze minorenni fermate nel loro tragitto di ritorno da scuola a casa. Il metodo era sempre lo stesso: l’uomo le prendeva in braccio dopo aver chiesto loro di aiutarlo a compiere misurazioni nell’androne di alcuni palazzi della città. Delle otto parti lese, la metà si è costituita parte civile nel processo. Dopo un anno di carcere l’uomo è ora agli arresti domiciliari: si è licenziato dalla ditta dove ha lavorato per un ventennio ed ha offerto 4 mila euro a ciascuna delle famiglie delle vittime, sfruttando la liquidazione appena ricevuta. Non un risarcimento, dunque, ma un atto di volontà che vuole dimostrare alle persone offese di aver compreso la gravità del danno. Alcune di queste famiglie, cinque in tutto, avrebbero già deciso di accettare l’offerta. Il gesto dell’uomo, comunque, non pregiudica le eventuali azioni che i genitori delle ragazzine molestate vorranno intraprendere anche in sede civile: potranno comunque chiedere il risarcimento.