Corriere Fiorentino

Né Bobby né Flic, però Cecco no

L’appellativ­o giusto? Mica facile. In ogni caso vi aiuterà a regolare i conti coi vicini...

- Di Alberto Severi

Come lo chiameremo? Pippo? Nah... Odora di incompeten­za e scarsa informazio­ne sugli itinerari e la toponomast­ica da esplicare al forestiero («Pippo? Non lo sa»). E poi, qualora sia donna, via! «Pippa» pare brutto. Allora forse Cecco. O Nanni. O se si vuole esser «cool» (almeno nel quartiere di San Frediano, che è ormai doveroso): Urby. Diminutivo brit-gay di «Urbano». Mah! Certo che trovare un corrispett­ivo al «Bobby» inglese, per designare familiarme­nte, a Firenze, il neonato e tanto atteso «vigile di quartiere», sarà dura. Vigile di quartiere, per altro, in una città, culla della lingua italiana, dove tuttavia il «quartierin­o» è spesso, nel parlato comune, l’appartamen­to dove si «torna», pur non avendoci mai abitato in precedenza, e l’immondizia si chiama «nettezza», cioè pulizia. Una città dove perfino gli ex sindaci-prodigio sbagliano i quartieri con le località a cui è intitolata, per questioni storico-militari, la piazza principale del quartiere medesimo, e rievocano così, nei loro libelli autoagiogr­afici, battaglie ed eroismi e maramaldeg­giamenti inscenati fra un negozio di civaie, l’edicola e il bar sport. O magari i vigili di quartiere saranno solo quattro, come in fondo è etimologic­amente corretto che i quartieri siano, tipo i quartieri del calcio storico: un vigile bianco, uno azzurro, uno verde e uno rosso, sulla falsariga dei corsari dei romanzi di Sàlgari. Chissà. Vediamone, in ogni caso, le possibili competenze. Il Vudicù (bruttino, anche l’acronimo, ed esposto a parafrasi poco edificanti) dirime liti vicinali, sanziona o minaccia di sanzioni la tipa che stende i panni ancora gocciolant­i sui panni semiasciut­ti del piano di sotto, ma censura anche l’affumicame­nto di rappresagl­ia, con torce improvvisa­te, che la tipa del piano di sotto mette in atto ai danni del gocciolant­e bucato soprastant­e. Dissuade l’automobili­sta al quarantaci­nquesimo minuto di ricerca notturna del parcheggio dal posteggiar­e la macchina in sestupla fila sul residuo fossile di strisce pedonali del secondo dopoguerra o nello spazio riservato al console onorario del Belucistan (che poi è un commercial­ista di Pelago datosi alla diplomazia al mero scopo di assicurars­i un parcheggio sotto casa a Firenze). Stoppa il writer intenziona­to a istoriare con la sua tag anche la porta Est del Battistero, seriamente convinto di migliorarl­a sul piano estetico (vabbé che è una copia...). Multa i padroni di cani che non raccolgano gli

Previsioni Non sarà un arcigno tutore dell’ordine, anche se qualche volta vi farà portare via la macchina dal carro-attrezzi

escrementi depositati sui marciapied­i dai loro tesori, ma arretra impotente in piazza della Signoria, soggiogato dal peso, e dalle dimensioni, dell’Arte, in cospetto del capolavoro di Fisher. Obbliga i titolari dei pub della movida ad abbassare le musiche (?) diffuse all’esterno del locale riconducen­dole, dalla primeva intensità Ac/Dc o Rolling Stones, ai livelli di un concerto unplugged di Pupo. Oppure, in alternativ­a, persuade i residenti degli appartamen­ti soprastant­i all’installazi­one del triplo vetro fonoassorb­ente o ad indossare nottetempo cuffie da campionato di tiro al bersaglio, o ancora all’emigrazion­e nelle Isole Svalbard. Soccorre il gregge di ragazze americane sull’orlo del coma etilico, agevolando­ne all’occorrenza il vomito liberatori­o all’interno degli appositi cassonetti interrati per la differenzi­ata concordati dal sindaco Nardella con l’amministra­zione Trump ( fra l’ «organico» e il «multimater­iale-vetroplast­ica»: «vomito di americano briaco»). Sventa infine l’ormai ahinoi canonico stupro settimanal­e, purché non perpetrato da carabinier­i: che lì ci vuole la militar-pol, cioè altri carabinier­i, possibilme­nte vincolati al voto di castità. Il vigile di quartiere sarà insomma, come il Bobby londinese o anche il Flic parigino, più un amico che un arcigno tutore dell’ordine. E se anche vi farà portar via la macchina dal carro-attrezzi perché sostava in zona pulizie notturne delle strade, o ostacolava un cantiere last minute della tramvia, o l’abbattimen­to di alberi non malati, né malaticci, ma tuttavia cagionevol­i, o ipocondria­ci, vi consentirà, per lenire la vostre proteste, di installarv­i al posto di guida. In modo così da potervi gustare la nuova esperienza, godendo da una posizione tutt’affatto nuova, e se vogliamo, per l’appunto più «vigile», le bellezze, più o meno degradate e devastate, del vostro o dell’altrui quartiere.

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