Le edicole? Come l’anagrafe o il Cup E i giornalai si preparano alla svolta
I chioschi diventano dei centri servizi. «Non conviene». «E invece così tornano i clienti»
In edicola come all’anagrafe: non solo giornali, riviste e fumetti. Si potrà andare in edicola anche per un certificato di nascita, un certificato di residenza, oppure per prenotare una visita medica, pagare il ticket, ricevere la corrispondenza o acquistare l’ingresso a un museo. Una vera e propria rivoluzione prevista da Comuni ed editori per contrastare lo stato di crisi delle edicole, frutto di un protocollo d’intesa sottoscritto a Roma dall’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e dalla Fieg, Federazione Italiana Editori Giornali.
Un cambiamento che se da un lato entusiasma molti, dall’altro lascia piuttosto perplessi molti edicolanti, vista soprattutto la gratuità per il cliente dei nuovi servizi offerti. E sono tanti i giornalai fiorentini che rinunciano a questa opportunità. Come l’edicola Il Chioschetto di piazza della Libertà. «È soltanto un costo, non faremo certificati di nessun genere — dice Riccardo — Dovremmo comprare la fotocopiatrice e il computer per offrire un servizio a guadagno zero». Parole simili alla storica edicola di piazza Sant’Ambrogio. «Questo servizio rischia di essere soltanto una perdita di tempo — commenta Isabella Bondi — I clienti che comprano il giornale chiedono velocità e non vogliamo far disaffezionare nessuno». Scetticismo anche all’edicola di via di Soffiano, dove il titolare Piero storce il naso: «Abbiamo seguito il corso per l’abilitazione al rilascio dei certificati, ma credo che servirà a poco; questo servizio potrà portare al massimo un cliente in più a settimana. E credo non ne valga la pena visto che saremo costretti ad offrire il servizio gratuitamente». Opinione simile per Alessandro Mignolli delle Cure: «I costi non valgono i benefici. Abbiamo testato il servizio di corrispondenza postale, ma è stata una delusione sul piano economico».
Al contrario, si attrezzerà nei prossimi giorni Luca Bolognesi, storico giornalaio di piazza San Marco: «Ho già il computer e la stampante, credo che questo servizio possa essere uno strumento per far avvicinare le persone alle edicole». Alcuni edicolanti fiorentini, convinti dell’importanza del servizio, sono già operativi: Palazzo Vecchio già a giugno ha anticipato i tempi per trasformare le edicole in punti anagrafe. La giornalaia Stefania Donati, in via degli Artisti, sforna certificati da due mesi, con tanto di avviso pubblico in vetrina. «È vero, il servizio è gratuito, ma di solito il cliente che ce lo chiede, compra un giornale o una rivista per ricambiare il favore». La pensa allo stesso modo Gianni Gucci di piazza Giorgini. Anche qui è già possibile fare i certificati. «In un mese ne abbiamo fatti abbastanza e tutti poi hanno comprato qualcosa. È un mezzo importante per riportare la gente nelle edicole». E ben vengano, nel futuro prossimo, anche i servizi di pagamento ticket e prenotazione dei musei. Un tipo di servizio certamente più semplice per quelle edicole dentro i fondi commerciali che per i chioschi: «Dentro il mio chiosco ho spazio a malapena per me, figuriamoci se posso trovare spazio per rilasciare certificati e far pagare i ticket», dice Mauro, giornalaio del Ponte Rosso.
Apripista Palazzo Vecchio già a giugno aveva dato la possibilità di rilasciare certificati