Firenze, le notti e il Blanco Beach bar
Gentile direttore, per conto e nell’interesse del Blanco Beach Bar, faccio seguito all’articolo dal titolo «Firenze e i tour dello sballo (non solo per americani)» che il Corriere Fiorentino ha pubblicato il 19 agosto 2017 (pagina 3), contestandone integralmente il contenuto ed, al contempo, chiedendo la rettifica di quanto da voi sostenuto. Segnatamente, nell’occhiello di detta pagina viene riportata la frase «Movida Violenta»; quanto affermato non può essere in alcun modo condiviso. Invero, contrariamente da quanto Voi sostenuto nei locali gestiti dalla società che assisto non si sono verificati episodi di violenza. Tale circostanza è confermata dal tenore dello stesso articolo ove non vengono mai narrati episodi di«movida violenta»; fermo quanto sopra, non è dato comprendere quali siano i criteri di collegamento, evidenziati dalla redazione tra i locali dì Firenze e Lloret de Mar. Tale ricostruzione, falsa e diffamatoria che attribuisce comportamenti mai tenuti, è gravemente lesiva dell’immagine della società che assisto. Ma vi è di più. Non corrisponde al vero neanche la circostanza secondo cui la serata denominata «Boca a Boca» sia stata organizzata soltanto fino a fine agosto. Invero, tale evento viene organizzato dal Blanco Beach Bar da anni per tutta la stagione estiva, e quindi da giugno a settembre. Con riferimento, infine, al servizio navetta offerto dalla società che assisto preme evidenziare quanto segue. Effettivamente il Blanco Beach Bar garantisce ai propri avventori un servizio navetta di andata e ritorno da Ponte alle Grazie al locale / dal locale a Ponte alle Grazie; tale servizio è stato reso possibile da un accordo che la società che assisto ha stipulato con il servizio pubblico locale. Quest’ultimo non dà la possibilità di effettuare una tratta diversa da quella che oggi è garantita agli avventori, e quindi il bus non può «partire e rientrare da piazza Stazione» come richiesto (non sono peraltro ben chiare le ragioni di richiesta) dagli autori dell’articolo. Peraltro, tale circostanza dovrebbe assumere un carattere positivo in quanto«gli avvinazzati» (così li chiama la redazione) non devono mettersi alla guida mettendo in pericolo la propria vita e quella degli altri conducenti. Non è dato quindi comprendere quale sia il dato negativo che Codesto Quotidiano ravvisa nella condotta della mia Assistita. Alla luce di quanto sopra esposto è evidente che le accuse mosse all’interno dell’articolo sono totalmente infondate e gravemente lesive dell’immagine pubblica della mia assistita. Pertanto, con la presente Vi invito a rettificare quanto dichiarato, ravvisando nelle erronee informazioni riportate, un danno all’immagine del Blanco Beach Bar.