I cassonetti interrati, Pistoia e la scelta di fare come Firenze
Caro direttore, nella lettera titolata «Cassonetti interrati? Per Pistoia meglio il porta a porta», pubblicata sul Corriere Fiorentino del 30 settembre scorso, il signor Giuliano Ciampolini liquida sommariamente le postazioni interrate di raccolta differenziata dei rifiuti. L’esperienza del centro storico di Firenze, dove sono operative 47 postazioni interrate (che hanno consentito di eliminare 654 contenitori mobili tradizionali, permettendo di raggiungere il 66% di raccolta differenziata), ha due obiettivi: tutelare l’area Unesco e garantire il maggior decoro di aree frequentate da milioni di visitatori. Rispetto al «porta a porta», i costi di realizzazione delle postazioni interrate sono contenuti e si ripagano nel breve periodo.
La trasformazione del modello di servizio fatta a Firenze è stata segnalata come «best practice» (Florence an urban-waste pilot city, Firenze città pilota nella raccolta dei rifiuti urbani) nell’ambito delle 11 città e regioni del progetto europeo Urban Waste per sviluppare strategie ecoinnovative integrate per la gestione dei rifiuti in città a grande flusso turistico. Quello che stupisce di più è che il signor Ciampolini non consideri il centro storico di Pistoia meritevole delle stesse attenzioni di quello di Firenze. Ufficio stampa Alia