Ciatti, la promessa del ministro: vi aiuterò
Orlando ha ricevuto i familiari di Niccolò, ucciso a pugni a Lloret de Mar. «Avrete giustizia»
«Non vi lasceremo soli. Mi impegno personalmente perché Niccolò abbia giustizia». Luigi Ciatti, insieme alla moglie Cinzia e alla figlia Sara, ieri sera è stato ricevuto a Roma dal ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha voluto aggiornarli su come si stia muovendo il governo per far sì che chi ha ucciso il ventiduenne di Scandicci venga condannato a una pena esemplare.
«Con Orlando c’è stato un incontro interlocutorio e siamo d’accordo che ci rivedremo nelle prossime settimane per fare un punto — racconta il babbo di Niccolò subito dopo il vis a vis in via Arenula — Devo ringraziare il guardasigilli per la disponibilità che ci sta dimostrando, e lo Stato italiano per la vicinanza che non ci ha mai fatto mancare. Andrea Orlando, subito dopo la tragedia che ha colpito la nostra famiglia, ci aveva promesso il suo impegno e la convocazione di oggi (ieri, ndr) ne è una dimostrazione».
Il ministro si è impegnato, inoltre, ad assistere la famiglia del giovane fruttivendolo del mercato di San Lorenzo — ucciso nella notte tra l’11 e il 12 agosto a calci e pugni nella discoteca Sant Trop di Lloret de Mar da tre ceceni drogati e ubriachi — nel Le pallavoliste della Savino Del Bene domenica scorsa prima della gara processo che, per ora, è ancora in una fase istruttoria. Il tribunale di Girona, nei giorni scorsi, ha fatto sapere a Luigi Ciatti che da metà novembre ci saranno dei nuovi interrogatori: li ha disposti il magistrato giudicante che si occupa dell’omicidio di Nicco. Il giudice catalano ha fatto partire gli ordini di comparizione per alcune delle persone presenti in discoteca la notte dell’assassinio (tra cui i buttafuori, il proprietario e alcuni ragazzi che hanno assistito al pestaggio), per i familiari del giovane e per i suoi amici. Probabilmente ci vorranno ancora un paio di mesi prima che si arrivi al processo vero e proprio, ma nel frattempo l’inchiesta prosegue su due strade parallele: c’è quella spagnola e quella aperta dalla procura di Roma.
In attesa che Niccolò abbia giustizia, a Scandicci (così come a Firenze) si moltiplicano le iniziative e le manifestazioni di solidarietà in favore della sua famiglia: magliette e volantini alla Fiera di Scandicci mentre al Palasport le pallavoliste della Savino Del Bene domenica hanno esposto uno striscione prima della partita.