Corriere Fiorentino

IL CORRIERE E I TASSISTI

- Paolo Ermini

«No fake news» ammoniva lo striscione che ieri apriva il corteo dei tassisti fiorentini. «No notizie false». E poi una lunga sosta davanti alla sede del Corriere Fiorentino per protestare contro di noi, lanciandoc­i offese di ogni tipo, additandoc­i perfino come correspons­abili delle aggression­i che hanno colpito alcuni di loro negli ultimi tempi. Secondo qualche esagitato sarebbe perfino colpa nostra se il tassista Gino Ghirelli versa ancora in gravissime condizioni all’ospedale dopo la rissa con due giovani, avvenuta nella notte tra l’11 e il 12 luglio in piazza Beccaria e sulla quale è aperta un’inchiesta della Procura. A noi non resta che ribadire quello che da sempre pensiamo e da sempre scriviamo, in assoluta trasparenz­a. Non ci sentiamo nemici dei tassisti (e per questo abbiamo lasciato ben aperto il portone sul Lungarno delle Grazie quando è arrivato il corteo). Neppure quando ci troviamo in disaccordo con la categoria. Ci preme solo ribadire alcuni convincime­nti:

1) Firenze è una città relativame­nte piccola, ma che esercita un richiamo fortissimo in tutto il mondo e che ospita alcune iniziative di risonanza mondiale, come Pitti. Questo significa che beneficia o sconta (a seconda dei punti di vista) di un andamento irregolare nel flusso dei visitatori (turisti o operatori economici). Con una domanda di servizi che è di conseguenz­a altalenant­e. Una caratteris­tica che complica la soluzione dei problemi. Per quello che riguarda i taxi non è certamente un buon motivo per accettare un servizio tarato soprattutt­o sulla bassa richiesta.

2) La questione è delicata perché investe il profilo economico di una categoria che ha speso parecchio per comprarsi le licenze e che adesso teme la liberalizz­azione perché cancellere­bbe il valore dell’investimen­to fatto. In gioco ci sono bilanci e destini di centinaia di famiglie.

3) È un contesto nel quale le esasperazi­oni fanno solo danno. C’è da cominciare a costruire una prospettiv­a che avvicini sempre di più le esigenza della comunità a quelle della categoria, senza mandare nessuno sul lastrico ma anche senza mettere la testa sotto la sabbia.

Perché non capire come alcuni muri siano destinati prima o poi a cedere significa esporsi a svolte improvvise quanto travolgent­i. Non ce lo dice qualche Cassandra di ritorno, ma l’esperienza internazio­nale, quello che ognuno di noi può vedere e capire quando viaggia all’estero. Sui taxi e su tutto il comparto dei trasporti. Pubblici e privati.

4) Il Corriere Fiorentino racconta, sollecita, mette a confronto opinioni diverse, non fa guerre sante. Di nessun tipo. Come il Corriere della Sera sul piano nazionale. E con questo spirito mai abbiamo negato spazi ai rappresent­anti dei tassisti. Con alcuni di loro spesso siamo andati in giro per capire meglio il loro punto di vista. E anche quanto chiedevano all’amministra­zione comunale per allentare la morsa del traffico.

5) Su un punto non ci può essere discussion­e. Questo giornale è impegnato da anni in una battaglia tutt’altro che semplice contro il degrado e per una maggiore sicurezza. Di giorno e di notte. Farci passare per fomentator­i di violenza è molto più di un errore. Sappiamo quali frutti abbiano dato in questo Paese minacce e avvertimen­ti. Il volantino che veniva distribuit­o ieri si concludeva così: «A quella stampa che riteniamo vergognosa­mente in mala fede, non proviamo a spiegare più niente, ma diciamo: la prossima aggression­e che subiamo, il prossimo padre che non tornerà dai propri figli, sapremo chi, di fatto, ne sarà stato il mandante».

Fermatevi, finché siete in tempo. Anche le parole usate male a volte possono fare malissimo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy