Prosperius chiude in città e si trasferisce in collina
Urs Fischer è deluso e arrabbiato: le sue due statue di cera Tuscan Men sull’Arengario di Palazzo Vecchio, avrebbero dovuto disciogliersi nel tempo — mesi di tempo — e invece una delle due è crollata in una manciata di giorni, e l’altra è stata precauzionalmente parcheggiata in un deposito. Legittimo dunque che «pensi di chiedere i danni» pensano entrambi i curatori, Francesco Bonami e Fabrizio Moretti, che tra l’altro sono i due volti lì ritratti. È stato lo stesso artista a vagliare l’ipotesi, come ha raccontato ieri al Corriere Fiorentino. Intanto da Muse, l’associazione che ha gestito l’organizzazione della mostra, non sono arrivate comunicazioni di natura «conflittuale». Fischer «è dispiaciuto ma saprà che queste cose capitano e può farsene una ragione» spiega Moretti. Dello stesso avviso ma con toni più accesi Francesco Bonami: «Quella di Fischer è una reazione normale, forse tardiva, e morbida rispetto a quanto mi aspettassi». Intanto, fa sapere Bonami: «La mia statua tornerà a posto, con la base spostata al centro dell’Arengario, come chiesto dall’artista fin dall’inizio». Nel frattempo da oggi partono le conversazioni pubbliche organizzate da Muse sull’ultima rimasta delle opere, Big Clay #4. Oggi, domani e domenica alle 12, ingresso gratuito.