SALVA-BORGHI, LEGGE A DUE FACCE
Mezzo secolo fa Luciano Bianciardi denunciava il rischio di una« monte ca ti nizza zio ne» dell’Italia. Il grossetano spirito bizzarro mal sopportava l’ idea di un Bel Paese leccato e rileccato come la storica località termale.
Se tornasse oggi a Montecatini, magari nella stazione principale, poco prima del passaggio dell’ultimo regionale, non condividerebbe le stesse preoccupazioni. In compenso, dopo aver conosciuto la legge Realacci a tutela dei piccoli Comuni, denuncerebbe il rischio di una «pientizzazione» dell’Italia. L’antica Corsignano, rifondata da Pio II, è stata l’antesignana della tendenza a mettersi in chicchere e piattini per un improvviso boom turistico. È una scelta che presenta aspetti positivi, creando posti di lavoro, frenando lo spopolamento, valorizzando edifici altrimenti condannati al degrado. Ma al tempo stesso comporta inconvenienti: dal rincaro dei prezzi alla perdita di autenticità, con la mescita che diventa enoteca, la merceria che si trasforma in rivendita di souvenir o di prodotti tipici nel cellophane. La legge salva-borghi potrà accentuare questo processo, essendo in buona parte finalizzata alla promozione turistica. È onesto aggiungere, però, che gli incentivi che prevede potrebbero favorire non solo il movimento dei forestieri, ma il radicamento dei residenti. Vivere con una connessione internet claudicante è problematico per il turista, ma anche per il pensionato con cui l’Inps vuol comunicare on line. E altri interventi potrebbero essere mirati alla salvaguardia degli uffici postali e alla riapertura di sezioni delle elementari, per risparmiare ai bimbi quotidiani sballottamenti. Certo, i ritorni al passato sono impossibili. Dopo il tramonto della mezzadria paesaggio agrario e geografia umana non saranno più gli stessi. Ma proprio per questo è necessario cercare alternative. Grazie all’«albergo diffuso» un borgo murato come Gargonza è tornato a vivere, accogliendo seminari di studi dopo aver ospitato Dante. E senza il bottegaio che vende a prezzo d’affezione il pecorino di conca la parietaria si arrampicherebbe su tanti edifici storici. Le provvidenze salva-borghi vanno in questa direzione, l’unica concepibile. Per tenere la popolazione nel territorio senza un imperatore romano, ci vogliono incentivi. In mancanza di un editto di Diocleziano, ben venga la legge Realacci.