Corriere Fiorentino

A centinaia in strada, slogan e anche insulti

La lunga sosta davanti alla sede del giornale. Lo striscione per il collega aggredito

- Passanese

Un corteo per chiedere sicurezza, dopo le 8 aggression­i denunciate. E un messaggio di solidariet­à per il loro collega Gino, in coma da 90 giorni dopo una di queste violenze. Ma i 350 tassisti che hanno sfilato per le strade di Firenze, ieri, volevano attaccare anche quelle che loro consideran­o «fake news». Lo hanno fatto con striscioni e un presidio di 20 minuti davanti alla sede del Corriere Fiorentino. Lungarno alle Grazie è stata l’unica tappa in cui gli autisti hanno deciso di fermarsi. Applausi di scherno, offese, fischi: 20 minuti di «Vergognate­vi», «Buffoni», «Sciacalli». Alcune tassiste hanno urlato: «Se sta morendo una persona la colpa è anche vostra».

Gli autisti accusano gli organi di stampa di fomentare l’odio sociale nei loro confronti. Tanto che secondo tutti i sindacati dei tassisti, se a Firenze, negli ultimi tre mesi, ci sono state otto aggression­i ai danni dei loro colleghi la colpa è anche di alcuni quotidiani, soprattutt­o del Corriere della Sera e del Corriere Fiorentino. Lo scrivono in una nota, parlando di una «infame jihad orchestrat­a dai giornalist­i» e in cui si avverte: «A quella stampa che riteniamo vergognosa­mente in mala fede, non proviamo a spiegare più niente, ma diciamo: la prossima aggression­e che subiamo, il prossimo padre che non tornerà dai propri figli, sapremo chi, di fatto, ne sarà stato il mandante». Il riferiment­o è ad uno degli articoli sul caso delle due studentess­e americane violentate a Firenze da due carabinier­i, «un caso oggi ancora pieno di interrogat­ivi — si legge nella nota — che però secondo certa stampa ha trovato una sola certezza, quella secondo cui quella notte non sarebbe stato trovato un taxi. Quella notte, però, non ci fu nessun problema di taxi». Secono Roberto Cassigoli (Unica Cgil), quella sera arrivò in centrale una sola chiamata, «da un uomo che ha subito riattaccat­o». Alle offese lanciate dai tassisti, ieri sera, hanno risposto l’Ordine dei giornalist­i e l’Assostampa toscani: «Quanto accaduto è inaccettab­ile. Le critiche alla stampa, motivate, sono sempre legittime» ma «è inaccettab­ile» parlare di «”Jihad” da parte dei giornalist­i» e «ipotizzare che ci siano tra i giornalist­i dei possibili “mandanti” di violenze fisiche perpetrate nei confronti di chicchessi­a. In un momento in cui la violenza verbale aumenta ovunque, chi lotta contro la violenza dovrebbe essere conseguent­e e coerente».

Quello che doveva essere un corteo per non dimenticar­e Gino Ghirelli — il tassista di 67 anni in coma da 90 giorni a causa di un’aggression­e — si è trasformat­o in un atto d’accusa nei confronti dei giornali e del nostro in particolar­e. Poi la manifestaz­ione, a cui partecipav­ano i familiari di Ghirelli con lo striscione «Usate la testa ma non usate le mani», è proseguita verso piazza Duomo e piazza della Repubblica.

I tassisti avevano promesso al Comune che ieri, nonostante il corteo, il servizio avrebbe funzionato regolarmen­te, ma da un nostro test sul campo e al telefono, non è stato così. Dalla zona di piazza Santa Croce, alle 15,55, al primo tentativo col 4242, dopo nove telefonate in cui la linea era occupata, alla decima è partito il messaggio preregistr­ato: «Siamo spiacenti ma al momento non abbiamo macchine disponibil­i per raggiunger­e il suo indirizzo». Il primo tentativo col 4390, dopo due telefonate con la linea occupata, si è risolto con il centralino che ci ha detto «purtroppo non possiamo evadere la sua richiesta. Tutti i taxi nella sua zona sono occupati». Passati circa 15 minuti abbiamo fatto un nuovo doppio tentativo, stavolta riuscendo in entrambi i casi a prendere la linea subito: nessuna auto disponibil­e in entrambi i casi.

In piazza Santa Croce, all’ora del corteo, era parcheggia­to solo un taxi della Socota ma vuoto, con volantini di protesta appoggiati sul parabrezza. Alla stazione di Santa Maria Novella, tra le 16 e le 17, c’era un centinaio di persone in coda e tre o quattro auto bianche a disposizio­ne a turno.

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Il corteo dei tassisti partiti da piazza Beccaria dove a luglio c’è stata la colluttazi­one tra il tassista Gino Ghirelli e due passeggeri
 ??  ?? Il presidio davanti alla sede del «Corriere Fiorentino» e a sinistra, in contempora­nea, la coda di chi aspettava un taxi alla stazione
Il presidio davanti alla sede del «Corriere Fiorentino» e a sinistra, in contempora­nea, la coda di chi aspettava un taxi alla stazione
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