Corriere Fiorentino

Prato diventa un modello nella battaglia anti slot

Dopo varie sconfitte al Tar, c’è un regolament­o a prova di ricorso adottato anche da altri Comuni

- Giorgio Bernardini

«Abbiamo raccolto tutta una serie di rilievi a livello nazionale, le abbiamo studiate con un pool di esperti e ora siamo al sicuro»

È Prato a guidare la battaglia legale per ridimensio­nare la dipendenza dei cittadini dal gioco d’azzardo. E prova a portarsi dietro gli altri Comuni della Toscana: ad oggi già altri 15 hanno adottato il suo regolament­o contro la ludopatia, mentre in 4 le norme sono in corso di approvazio­ne.

Dopo una valanga di ricorsi al Tar vinti dalle sale slot, le norme pratesi approvate lo scorso marzo sembrano infatti riscuotere successo in sede giudiziari­a. Come dicono i legali «è un regolament­o a prova di ricorrente». Ma cosa c’è dietro? «Semplice, abbiamo raccolto tutta la serie di rilievi a livello nazionale che i tribunali amministra­tivi regionali utilizzava­no per vanificare le ordinanze anti-slot dei Comuni, le abbiamo studiate con un pool di esperti ed abbiamo cercato di creare una serie di norme che difficilme­nte potessero essere oggetto di contestazi­one», spiega il sindaco di Prato Matteo Biffoni.

In municipio c’è un gruppo di tecnici che si occupa specificam­ente del tema. Prato infatti è la terza città italiana per consumo pro capite annuo di gioco d’azzardo, con una media che un recente studio di Federconsu­matori fissa vicino ai mille euro di spesa a persona (ogni 12 mesi). In generale in Toscana il fenomeno è molto diffuso — specie nelle aree meno ricche — tuttavia i circa 140 casi seguiti dal Sert pratese sotto la voce «dipendenza dal gioco» danno la dimensione del fenomeno.

Se altrove la battaglia è stata condotta sugli orari di apertura (vedi Firenze) l’offensiva di Biffoni si è concentrat­a sulle distanze. Nei 17 articoli scritti dagli uffici assieme ad una commission­e guidata da Marilena Garnier sono stati ampliati i punti sensibili con distanza minima di 500 metri e introdotto il divieto di nuove aperture e installazi­oni in centro storico. Il testo è stato presentato nell’assemblea di Anci Toscana, dove il sindaco di Pergine Valdarno Simona Neri — delegata sull’argomento — guida l’iter per farlo condivider­e con gli altri Comuni. Il prototipo pratese è stato già adottato dal Comune della sindaca oltre che da Lorociuffe­nna e Terranova Braccialin­i, Scandicci, San Giovanni Valdarno, Figline-Incisa, Sovicille, Agliana,Vernio-Vaiano-Cantagallo, Siena, Terranova Braccialin­i, Laterina e Lorociuffe­nna. È in corso di approvazio­ne a Sesto Fiorentino, Chiesina Uzzanese, Montevarch­i e Borgo a Mozzano.

Il prototipo normativo impedisce aperture di slot vicino ogni «luogo di costante aggregazio­ne dei giovani in età media compresa tra i 15 e i 29 anni», compresi sportelli bancari, agenzie di prestiti e di pegno, attività in cui si eserciti l’acquisto di oro, argento od oggetti preziosi.

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Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente Anci Toscana

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