I racconti di Baret per un viaggio nelle fragilità
È raro che un libro venga pubblicato, al suo debutto, in una lingua che non è quella originale, quella in cui è stato pensato e scritto. Così è avvenuto per «Melting Point» (Quarup Editore) dello scrittore italo-armeno Baret Magarian, presentato al Caffè Letterario delle Murate (con l’autore c’era lo scrittore Marco Incardona). Intrisa di humor nero – perché «l’ironia è uno strumento di difesa dal dolore», dice Magarian - questa raccolta di racconti tra loro speculari, legati come a formare un cerchio narrativo, percorre e descrive le fragilità umane. Fatti e sensazioni devono rapportarsi al tempo che passa, «una dimensione astratta e concreta allo stesso tempo, un paradosso che si lega alla letteratura: lo scrittore insegue le parole per tendere al punto di non parola». Ma il viaggio nella propria interiorità non è inutile: «Proprio per la fragilità che caratterizza la vita, bisogna avere speranza e sensibilità».