Aggredita e nascosta nel parco
Diciassette anni, ferita alla testa: ritrovata all’alba da un passante sotto le foglie
Una ragazza di 17 anni trovata in un parco, in una pozza di sangue, ferita alla testa e sotto un manto di foglie. Le sue condizioni sono gravi ma è fuori pericolo. Mancano borsetta e cellulare. La polizia ha sentito per ore gli amici che avevano passato la serata con lei. «L’hanno massacrata di botte», dice il padre della giovane.
Poco distante dal luogo dell’agguato c’era un martello. È stata tramortita e trascinata L’ultima telefonata per chiedere aiuto Il sospetto che sia stata aggredita dopo un no
Era coperta da un manto di foglie quando — ieri mattina tra le 7 e le 7.15 — l’ha vista una donna che stava facendo jogging nel viale Umberto I, lo «stradone» — come lo chiamano da queste parti — che porta al parco dell’Ambrogiana, dove fino a pochi mesi fa c’era il manicomio criminale. Lei — una studentessa di appena 17 anni — era riversa a terra, sanguinante, senza scarpe e senza borsa. Più o meno a quell’ora tre ragazzi e una ragazza — tra cui due maggiorenni — erano andati in Commissariato a Empoli a denunciare la scomparsa della loro amica.
È da questa strana coincidenza temporale che ieri sono partiti i primi accertamenti degli investigatori, adesso impegnati a ricostruire un’aggressione violentissima, avvenuta all’incirca alle 6.15. È infatti a quell’ora che un testimone che abita in una casa prospiciente il viale — sentito a verbale dai carabinieri — ha raccontato di aver sentito un urlo e di essere andato alla finestra. «Ho visto un ragazzo a 200 metri di distanza che si allontanava», ha detto. La runner ha dato l’allarme tra le 7 e le 7.15 raccontando anche di aver visto un gruppo di ragazzi in quella zona.
Come sia finita lì quella ragazza lo stanno ricostruendo gli investigatori della Omicidi della squadra mobile e i poliziotti del Commissariato di Empoli coordinati dal procuratore capo Giuseppe Creazzo e dal sostituto Alessandra Falcone che indagano — come da prassi — per tentato omicidio. Gli inquirenti, ieri, hanno sentito, per ore e ore, gli amici della ragazza: vogliono capire se nei loro racconti ci sia qualcosa che non torna.
Al momento sembra certo che venerdì sera la ragazza e i suoi amici siano andati al «Jump», locale che si trova nella zona industriale e che nei mesi scorsi i carabinieri hanno chiuso un paio di volte per somministrazione di bevande ai minorenni e per una rissa. I ragazzi hanno passato buona parte della serata nel locale, dove ieri la polizia ha preso le telecamere di sorveglianza. Verso le 4 del mattino la comitiva si sarebbe spostata dal locale al parco dell’Ambrogiana: all’incirca mezzo chilometro a piedi. Tra le panchine del parco i ragazzi avrebbero parlato per un bel po’. Poi la studentessa si sarebbe allontanata, forse da sola o forse con uno di loro che poi sarebbe andato a prendere la macchina. I genitori dei ragazzi hanno spiegato al Corriere Fiorentino che «i nostri figli ci hanno chiamati, era tardi, ci hanno rassicurati che erano a fare colazione da un amico. Poi alle 7.45 non li vedevano tornare, e li abbiamo richiamati. Allora ci hanno detto: “Vi dobbiamo dire la verità, abbiamo perso una nostra amica, ci è sparita davanti agli occhi, noi la rincorrevamo ed è sparita. Non potevamo tornare a casa e siamo andati alla polizia”. Vogliamo anche noi sapere cosa succede, ma sono i nostri figli che hanno fatto denuncia».
La ragazza è stata aggredita non troppo distante dal parco: la Scientifica ha isolato tre punti del viale, dove è stata colpita. Poi è stata trascinata per 20 metri, come testimoniano le tracce di sangue e il fatto che fosse senza scarpe. È stata ritrovata sotto alcune foglie in una zona adiacente a un negozio dove si vendono mobili: in quell’angolo di terreno c’era un martello, forse usato per colpirla. Non c’era la sua borsetta e neppure il cellulare. Durante le indagini, però, è emerso un particolare non da poco: la ragazza e una sua amica si sono sentite, forse la studentessa voleva dare l’allarme, ma ha appena fatto in tempo a dire «Che cosa stai facendo?», poi il telefonino si è spento. E non è stato più trovato. La polizia sta verificando le telecamere di sicurezza del Comune: l’attenzione degli investigatori si è appuntata su una macchina che va verso la stazione e che — data l’ora — potrebbe avere un qualche ruolo in questa vicenda.
Nei giorni scorsi la ragazza, che era stata lasciata dal suo fidanzato, lo ha visto nel locale assieme ad un’altra: per questo motivo si è adombrata ed è andata via dalla discoteca. Il suo ex è stato sentito ieri in Commissariato. La giovane, negativa all’alcool test, è arrivata in stato di incoscienza all’ospedale: la sua prognosi è riservata ma per fortuna è fuori pericolo. Ai poliziotti ha fatto un nome, ma è apparsa molto confusa: soltanto oggi potrà raccontare esattamente se è stata rapinata o se qualcuno — magari che lei conosceva — voleva abusare di lei.