Il sacerdote sequestrato ha chiamato la madre: «Sto bene, presto libero»
Il sacerdote rapito in Nigeria e il giallo del riscatto
È vivo e sta bene il prete fiorentino rapito nel sud della Nigeria giovedì scorso. È ancora nelle mani dei sequestratori, che gli hanno permesso di chiamare casa e che, con ogni probabilità, hanno chiesto un riscatto. «Mamma sto bene, presto sarò libero». Così don Maurizio Pallù ha tranquillizzato la madre che da sabato aspettava una sua telefonata.
Don Maurizio Pallù ha telefonato alla madre. È vivo e sta bene il prete fiorentino rapito nel sud della Nigeria giovedì scorso. È ancora nelle mani dei sequestratori, che gli hanno permesso di chiamare casa e che, con ogni probabilità, hanno chiesto un riscatto. Secondo quanto riferito dalla madre 92enne, come scrive Vatican Insider, il sacerdote avrebbe detto che tra qualche giorno sarà rilasciato. Un’ipotesi che però non ha ricevuto finora alcuna conferma. Fanno comunque ben sperare le notizie che arrivano dall’Africa. Notizie che rincuorano i parenti e gli amici di don Maurizio, oltre ai parrocchiani di San Bartolomeo in Tuto, a Scandicci, dove Pallù ha iniziato il Cammino neocatecumenale e dove tornava ogni volta che veniva in Italia. Notizie confortanti anche per don Corso Guicciardini, storico sacerdote della Madonnina del Grappa, amico e confessore di don Maurizio. «Ci siamo incontrati venti giorni fa. È venuto a trovarmi alla Madonnina del Grappa, abbiamo parlato una mezz’oretta, in camera mia, ricordo che aveva molta fretta, ma non voleva rinunciare al nostro tradizionale incontro». Una lunga amicizia, quella tra don Corso e don Maurizio, fatta di stima e affetto reciproco. «Siamo amici da tantissimi anni, fratelli della stessa comunità, praticamente l’ho visto crescere». Nell’ultimo incontro, il sacerdote novantenne della Madonnina gli disse di muoversi con cautela in Nigeria, data la pericolosità della zona. Don Maurizio era consapevole dei rischi che correva. Eppure è rimasto in Africa, tra miseria e bande armate. Si muoveva senza scorta, spesso coi mezzi pubblici, voleva vivere come le persone del posto, quelle persone che cercava di evangelizzare attraverso il messaggio del Signore. «Crede fortemente nella missione che ha scelto, è un tipo coraggioso e sicuramente anche adesso, in queste ore drammatiche sotto sequestro, starà cercando, con pazienza e tenacia, di dialogare con i suoi rapitori, perché la pazienza è una delle sue grandi virtù, una pazienza che gli ha permesso di portare il Vangelo nel mondo e di allargare la mentalità di tantissime persone». Don Corso è preoccupato, però fiducioso: «In questi giorni prego per lui, ma lui è un tipo che non si arrende mai e la fede lo starà senz’altro aiutando in questi momenti difficili». Maurizio Pallù è cresciuto nel quartiere di Novoli, poco distante dalla Madonnina del Grappa: «È sempre venuto da me per motivi spirituali e per la confessione. Lo ricordo con i suoi piccolissimi taccuini, ascoltava le mie parole con attenzione e poi le trascriveva». Chissà se don Maurizio avrà adesso con sé quelle pagine. È in ostaggio da quasi una settimana. Domani è il suo compleanno, compirà 63 anni. «Gli faccio tanti auguri, mi stringo a lui — dice don Corso — Speriamo che torni presto libero, lo aspetto alla Madonnina, come sempre».
Il suo confessore Don Corso Guicciardini: lui è coraggioso, ma nell’ultimo incontro gli avevo detto: attento...