Spazio Uno, l’appello prima del film «Aiutateci: qui ci mandano via»
Il gestore al pubblico: Enel vuole vendere l’immobile, coinvolgete il sindaco
Ultimatum per il cinema Spazio Uno: «Entro il 31 dicembre chiudere il bandone, l’edificio è in vendita». Lo ha fatto sapere la proprietà dell’immobile di via del Sole, l’Enel, al gestore Giuseppe Giuliattini. Che subito si è attivato per un appello al sindaco Dario Nardella: «Cari spettatori di Spazio Uno — ha annunciato domenica sera in sala prima della proiezione di Dunkirk di Christopher Nolan — vi preghiamo di aiutarci per scongiurare la chiusura della storica sala. Non chiediamo soldi ma una semplice mail per sensibilizzare il sindaco Dario Nardella affinché l’edificio che ospita la sala non venga destinata ad edilizia residenziale e magari a b&b».
Giuliattini ci prova. Anzi ci ri-prova. «Perché due anni fa eravamo nelle stesse condizioni — dice — e Nardella ci aiutò, facendo da intermediario, ad ottenere una proroga». Il gestore è moderatamente ottimista perché nel frattempo Nardella ha fatto sapere che si impegnerà a studiare la situazione ma soprattutto perché «l’edificio è in vendita ma è vincolato a uso cinema al 60% della superficie — prosegue — ed essendo molto piccolo non ha senso farne un cinema al 60%». Più che un cinema diventerebbe un salotto. «Quindi non si vende» sentenzia Giuliattini. «Sono due anni che Enel prova a vendere ma non trova offerte. Noi ne abbiamo trovata una ma è più bassa di quello che Enel chiede». La richiesta è infatti «di 1,8-2 milioni». Quella portata dal gestore «arriva a 1,2 milioni». Si tratta «di un investitore interessato a fare solo cinema mentre gli altri vogliono fare appartamenti, cosa che è impossibile per il vincolo». Enel «vuole che liberiamo l’edificio entro l’anno».
Nata negli anni Sessanta come cineclub del dopolavoro Enel, lo Spazio Uno si è ritagliato una sua fetta di spettatori alternando prime visioni a seconde e a film in lingua, con l’aggiunga nei giorni feriali di vecchie pellicole di successo, col biglietto ridotto a 3,50 euro. Grazie a questo mix di titoli, orari e prezzi, nel grande mare dei cinema in crisi, è tra i pochi che va bene. Nel senso che «aumentiamo spettatori e incassi del 40% da un anno all’altro, siamo passati dai 28 mila del 2015 a 38 mila nel 2016. Con un bilancio in attivo di circa 40 mila euro pur avendo finanziato di tasca nostra un sacco di lavori di ristrutturazione».
Nel frattempo cercano acquirenti per accontentare la proprietà. Per questo «chiediamo aiuto al sindaco a convincere Enel a darci una proroga di altri 6 mesi, siamo convinti che in 6 mesi arriveremo ad avere un’offerta congrua».