Giallo di Montelupo, ora il babbo porta i bodyguard in ospedale
«Piantonano mia figlia, qualcuno vuole finire il lavoro»
«Avevo paura delle ombre, degli uomini cattivi». Il terrore della giovane ritrovata nel parco dell’Ambrogiana, aggredita e sanguinante, sabato scorso, è adesso il terrore del padre, a cui lei stessa ha riferito quelle parole dal letto dell’ospedale. «Ci sarà chi la piantona — ha detto l’uomo, mostrandosi in tv, di fronte alle telecamere di Chi l’ha visto, mercoledì sera — Oggi ci sono due amici, domani ce ne saranno altri, ci daremo il cambio finché mia figlia non starà meglio».
Accanto a lui, due «amici» — tra i quali un collega di lavoro — due uomini alti e robusti, di colore, che lo aiuteranno nella sorveglianza, giorno e notte, della ragazza. Di fatto, due bodyguard all’interno della stanza della figlia. L’uomo, lo ha ripetuto di nuovo, ha paura: «Vogliono finire il lavoro» e allora, visto che la figlia si trova ora in un reparto di degenza ordinaria, non sorvegliato, ha deciso di organizzarsi per conto proprio.
L’ospedale, forse anche per tutelare la privacy della giovane, l’ha trasferita in una stanza dove non ci sono altri pazienti, in un reparto in cui, da quando lei è lì, per entrare è necessario suonare un campanello. Non c’è un piantone ufficiale della Polizia, non ritenuto evidentemente necessario, ma il padre ha deciso di non lasciarla sola.
L’ospedale San Giuseppe di Empoli, comunque, è anche dotato di un impianto di sorveglianza, telecamere che possono fornire immagini nitide (alcuni casi di piccoli furti sono stati risolti proprio grazie a quelle videocamere). Inoltre, è presente una guardia giurata e la polizia è sempre in stretto contatto con la famiglia.
Intanto ieri pomeriggio la polizia municipale ha fatto un sopralluogo all’interno dell’ex fabbrica di ceramica che si trova nel parco dell’Ambrogiana, la gloriosa «Fanciullacci». Nei giorni scorsi il sopralluogo era stato effettuato dalla polizia che non aveva però trovato niente di anomalo.
In queste ore gli uomini della squadra mobile e gli agenti del Commissariato di Empoli — coordinati dal procuratore capo Giuseppe Creazzo e dal sostituto procuratore Alessandra Falcone — stanno ricostruendo la notte tra venerdì e sabato scorso quando la ragazzina è stata aggredita.
Un testimone ha raccontato che la ragazza, quella sera, aveva avuto un acceso diverbio con una persona. Sempre quella sera, lei aveva visto il suo ex in discoteca in compagnia con un’altra: era quindi uscita verso le 4 assieme alla comitiva di amici per dirigersi al parco. Tre persone sono poi tornate a piedi verso le scuole medie, mentre una quarta è andata a prendere la macchina. La ragazza è stata sola una decina di minuti: alle 6,13 una telecamera la riprende nel parco e nessuno la pedina. Alle 6,15 un testimone sente un urlo.
La polizia ha escluso che l’ex ragazzo abbia qualche ruolo in questa vicenda. Stanno anche sfumando i sospetti sugli amici. C’è da capire chi fosse quella persona con cui lei aveva litigato. Forse un uomo con la maglia rossa. O forse un balordo che le ha fatto sparire il cellulare.