PARTITA A SCACCHI
La prima giornata della festa del Foglio a Firenze è sembrata il primo vero atto della campagna elettorale. Una campagna che non consente esplicite mediazioni sul futuro, fra forze politiche che devono sembrare avversarie irriducibili per i prossimi mesi. L’attesa era per il confronto a distanza fra Berlusconi e Renzi, ma il primo ha pensato bene di non presentarsi e così il campo, nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, è stato occupato interamente dall’ex sindaco. Berlusconi ha così evitato di dare spazio alle accuse di inciucio presente e futuro che si sarebbero innalzate dai seguaci di Grillo (e non solo da loro). E forse in questo senso la sua assenza fa gioco anche a Renzi. Vedremo se Berlusconi poi troverà modo di intervenire ma, a questo punto, sarà comunque in contrasto con le cose dette dal segretario del Pd. Le possibili mediazioni tra i due, a cui il Foglio si dedica con continuità e coerenza, saranno semmai da ritrovarsi all’indomani delle elezioni, quando i giochi saranno fatti e decisi dagli elettori. Renzi ha fatto alcune affermazioni che consentono di definire gli argomenti principali con i quali tenterà di conquistare nuovo consenso in settori diversi e anche opposti dell’opinione pubblica. La caparbietà con cui ha difeso la propria discutibile e aspramente discussa iniziativa sulla Banca d’Italia (insieme all’affermazione di voler mantenere il carattere da rottamatore), la dice lunga sul tentativo di incrociare le sensibilità di una parte dell’elettorato attratto dal populismo dei Cinquestelle. D’altronde Renzi sa bene che l’ambizione ad un risultato che vada ben oltre i consensi che oggi i sondaggi gli riconoscono passa, sì, attraverso le alleanze elettorali che potrà costruire, ma deve trovare riscontro attraverso uno sfondamento al centro che dopo le Europee non si è più visto. Per questo è stato divertente notare che nel suo discorso non ha mai attaccato Berlusconi. Anzi, Renzi ha ripetuto due volte l’affermazione che l’avversario, con cui prevede il feroce corpo a corpo nei collegi uninominali (se passerà il Rosatellum), è uno che ha fatto proposte, evidentemente accettabili, che poi non ha mai realizzato e che è invece toccato al Pd portare a compimento ....