Il cinese che vuol cambiare i cinesi «In dieci anni»
«Non sarà semplice, ci vorrà pazienza, ma le cose qui cambieranno». Parola di Xu Qiulin, noto in città con il nome di Giulin, che ieri è divenuto ufficialmente il nuovo presidente dell’Associazione di amicizia Italia-Cina. Dopo la lettera aperta con cui l’imprenditore orientale promette un cambio di passo nella lotta all’illegalità diffusa tra i componenti della sua comunità, l’amministrazione comunale aveva chiesto che le parole si tramutino in fatti. Dopo la tragedia del primo dicembre 2013 — in cui morirono 7 operai cinesi in una fabbrica — erano stati numerosi gli interventi dei componenti della comunità orientale che indicavano una nuova via nel comportamento da tenere sul rispetto delle regole. Uno dei più attivi in questo senso era stato il predecessore di Giulin, Gabriele Zhang. «È un processo che abbiamo cominciato e che avrà bisogno di almeno dieci anni prima che si possano vedere i reali risultati», ha detto Giulin commentando l’invito del sindaco Matteo Biffoni. Il titolare della Giupel, 13 anni fa, era stato il primo imprenditore cinese a iscriversi all’Unione industriale. Ieri, alla Camera di Commercio, ha tenuto il suo primo discorso da presidente di fronte al console della Repubblica Popolare a Firenze Wang Fuguo e al vicesindaco di Prato Simone Faggi.