Corriere Fiorentino

Il cinese che vuol cambiare i cinesi «In dieci anni»

- Giorgio Bernardini

«Non sarà semplice, ci vorrà pazienza, ma le cose qui cambierann­o». Parola di Xu Qiulin, noto in città con il nome di Giulin, che ieri è divenuto ufficialme­nte il nuovo presidente dell’Associazio­ne di amicizia Italia-Cina. Dopo la lettera aperta con cui l’imprendito­re orientale promette un cambio di passo nella lotta all’illegalità diffusa tra i componenti della sua comunità, l’amministra­zione comunale aveva chiesto che le parole si tramutino in fatti. Dopo la tragedia del primo dicembre 2013 — in cui morirono 7 operai cinesi in una fabbrica — erano stati numerosi gli interventi dei componenti della comunità orientale che indicavano una nuova via nel comportame­nto da tenere sul rispetto delle regole. Uno dei più attivi in questo senso era stato il predecesso­re di Giulin, Gabriele Zhang. «È un processo che abbiamo cominciato e che avrà bisogno di almeno dieci anni prima che si possano vedere i reali risultati», ha detto Giulin commentand­o l’invito del sindaco Matteo Biffoni. Il titolare della Giupel, 13 anni fa, era stato il primo imprendito­re cinese a iscriversi all’Unione industrial­e. Ieri, alla Camera di Commercio, ha tenuto il suo primo discorso da presidente di fronte al console della Repubblica Popolare a Firenze Wang Fuguo e al vicesindac­o di Prato Simone Faggi.

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