Corriere Fiorentino

Pioli come Sarri e Spalletti (se il turnover può attendere)

Gli stessi undici sempre in campo: la forza di un blocco. Ma occhio alla fatica

- Di Alessandro Bocci Simone Spadaro

Maurizio Sarri sta facendo giocare quasi sempre gli stessi da tre anni, Luciano Spalletti dall’inizio della stagione. L’arte del turnover, invenzione del calcio moderno per sopravvive­re nei momenti in cui si va in campo a ogni respiro, senza pause e talvolta senza logica, è un’arma a doppio taglio. Allegri lo sfrutta perché ha una rosa ampia e di valore, ma funziona solo quando il gruppo è collaudato e conosce alla perfezione i meccanismi. Altrimenti sono dolori. Nella fase di conoscenza può essere un rischio. Ecco perché Spalletti l’Inter non la cambia quasi mai: solo il trequartis­ta dietro Icardi, a volte Joao Mario, altre Brozovic, ora senza il croato infortunat­o il nostro vecchio Borja Valero, che altrimenti gioca in linea con Vecino, altro ex.

Pioli ha la stessa filosofia del tecnico di Certaldo. All’inizio di un progetto la squadra deve I due toscani Maurizio Sarri e Luciano Spalletti allenano rispettiva­mente Napoli e Inter preoccupar­si di trovare la sua identità. Serve sincronia tra i reparti, sicurezza nelle giocate, equilibrio nello stare in campo per non disunirsi, perdersi, squagliars­i. Così anche a Crotone, per cercare di chiudere una settimana fantastica e allungare la striscia di vittorie, l’allenatore della Fiorentina va avanti con gli stessi. L’unico cambio, Eysseric per Thereau, è dettato da un infortunio. Pioli ha bisogno di certezze anche se sa che la terza partita in otto giorni è la più insidiosa perché la fatica contribuis­ce ad abbassare il ritmo, allentare il pressing, soprattutt­o fa calare l’attenzione, portando una squadra a commettere più errori del solito. Per tutte queste ragioni Crotone è un incrocio più infido di quanto non dica la classifica dei calabresi. A settembre, con l’Atalanta, la Fiorentina ha sofferto parecchio la terza partita consecutiv­a. Il gol dell’1-1 di Freuler, a quindici secondi dalla fine del recupero, nasce perché il centrocamp­ista bergamasco ha una prateria davanti a sé e può affondare sino all’area di rigore viola e tirare comodament­e, sorprenden­do Sportiello. Veretout, stremato, lo aveva lasciato andare. E tutto il centrocamp­o viola aveva perso equilibrio e simmetria.

A Crotone ci riproviamo. Una specie di rischio calcolato. Pioli si riserverà qualche cambio nei momenti strategici, magari nell’ultima mezz’ora. La Fiorentina, con tre vittorie consecutiv­e, ha preso fiducia. L’ultima con il Torino, quasi uno scontro diretto con vista sull’Europa (League), dovrebbe aver fatto salire alle stelle l’autostima. Ma in Calabria ci sarà da soffrire. E la giovane banda viola non dovrà mollare la presa. Chievo insegna. Corvino, dirigente più che navigato, ha già segnalato le difficoltà di questa lunga trasferta. E Pioli, ne siamo certi, avrà fatto altrettant­o. Servirà una Viola dinamica e elastica, presente a se stessa per sfruttare il suo maggior talento. I cambi ci sono: Babacar ha segnato due volte su due entrando dalla panchina, Gil Dias è pronto per governare le ripartenze o aprire la difesa avversaria. Vitor Hugo è buono per puntellare la difesa. La Fiorentina cresce, quanto in fretta lo capiremo anche oggi. Crotone è una trappola, lo sono tutte le partite in serie A, ma stavolta lo è di più. calottina della Rari, hanno militato nello Sport Management. Tra i veneti (che possono vantare i nazionali Gallo, Fondelli, Figlioli e Mirarchi) gioca Federico Panerai, cresciuto nelle giovanili della Rari Nantes Florentia, figlio di Umberto Panerai, storico portiere biancoross­o. «Ci tenevamo a far bene perché era il ritorno nella massima serie e volevamo lanciare un messaggio: a Bellariva sarà sempre dura per le avversarie. — commenta Roberto Tofani — Non ci siamo riusciti al 100% ma ho visto una squadra in crescita». Debutto in casa anche per le Rari girls che tornavano in A1 dopo ben 6 anni. Anche le ragazze di Andrea Sellaroli hanno pagato lo scotto della matricola perdendo di misura e in modo sfortunato (7-8) contro il Nuoto Club Milano.

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Stefano Pioli allena la Fiorentina dall’estate scorsa Dopo un periodo di studio ha trovato i suoi fedelissim­i
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