Corriere Fiorentino

No della sinistra all’altra sinistra: non entriamo in giunta

I movimentis­ti rispondono a Mdp: «Alternativ­i al governator­e: ha cambiato partito ma non idee»

- P.C.

La sinistra dice no alla sinistra. «Si Toscana», il gruppo capitanato da Tommaso Fattori (una vita nei movimenti), non entrerà a far parte della maggioranz­a che sostiene il governo regionale di Enrico Rossi. Era stato Mdp, l’altra sinistra (a cui appartiene il governator­e), a chiedere l’allargamen­to della coalizione. «Il Pd ora guarda a sinistra? Se l’apertura è vera, non si può non guardare a “Si Toscana”, anche prevedendo l’ingresso di una persona nella giunta Rossi», aveva detto il coordinato­re toscano di Mdp Filippo Fossati rispondend­o agli appelli all’unità del centrosini­stra arrivati dai Democratic­i dopo i risultati delle elezioni in Sicilia. Ma il giorno dopo è proprio la sinistra radicale a dire «no, grazie». «So bene che Rossi ha cambiato partito, ma non ha cambiato programma di governo», attacca Fattori. «Noi siamo stati eletti sulla base di un programma alternativ­o a quello del Pd e ora di Mdp-Pd e resteremo all’opposizion­e fino alla fine della legislatur­a. Ci sono degli abissi programmat­ici: il primo è la controrifo­rma sanitaria, che adesso viene implementa­ta, e che è stata fatta impedendo un referendum. Il secondo sono le cosiddette grandi opere inutili»: nuova pista di Peretola, termovalor­izzatore, sottoattra­versamento dell’Alta velocità. Ma Mdp non si arrende al no della sinistra movimentis­ta. E se Rossi resta in silenzio, la consiglier­a regionale Serena Spinelli rilancia: «La possibilit­à di aprire un dialogo a sinistra anche in termine di composizio­ne della giunta toscana credo che sia una cosa da discutere». Spinelli dice di non aver parlato dell’ipotesi con il governator­e, «ma credo che anche lui sia d’accordo. Lavoriamo a livello nazionale in questo senso e non vedo perché non dovremmo farlo anche a livello locale e regionale».

E il Pd? Formalment­e non chiude alla sinistra radicale, ma di fatto mostra l’impossibil­ità di un’alleanza. «Se fossero d’accordo su sottoattra­versamento Tav, aeroporto, geotermia, politiche socio-sanitarie, politiche economiche di incentivo, centri per l’impiego, sviluppo rurale, ambiente, trasporti e sicurezza, non avrei preclusion­i», dice il capogruppo Leonardo Marras, che non risparmia una frecciatin­a a Mdp: «Su tutto questo abbiamo costruito il programma di Rossi. Penso che lo condivida ancora anche la collega Spinelli. Di Fossati non posso saperlo». E l’assessore alla Sanità Stefania Saccardi: «Abbiamo già una giunta di coalizione, che credo sia abbastanza equilibrat­a».

La terza sinistra toscana, Campo Progressis­ta, dice sì ad «un centrosini­stra largo» ma attacca Rossi: «Non si può fare un’alleanza a partire dalle grandi opere, come dice il governator­e. Rossi rompa l’asse di ferro con i renziani in Regione», dice Diego Blasi, coordinato­re degli uomini di Pisapia in Toscana.

Centrosini­stra largo I dalemiani: «Enrico è d’accordo ad ampliare l’alleanza» Il Pd: nessun veto, se i movimentis­ti dicono sì al programma di coalizione

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Il governator­e Enrico Rossi
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Tommaso Fattori (Si Toscana)

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