Dialogo e ambiente nella carta dei sindaci E Nardella la consegna a Papa Francesco
Concluso il summit «Unity in diversity». L’annuncio della scuola inter religiosa in via Cocchi
La terza edizione di #unityindiversity, il summit mondiale dei sindaci, è all’insegna della eredità di Giorgio La Pira, a 40 anni dalla morte del «sindaco santo», della sua intuizione del valore del dialogo tra le sponte del Mediterraneo, ma non solo. Oggi il summit si trasferisce a Città del Vaticano dove il sindaco Dario Nardella consegnerà un documento per il Santo Padre sulle città come motore di sviluppo sostenibile e di dignità umana.
La due giorni — che è stata presieduta dalla cena di gala nel Salone de’ Cinquecento della fondazione «Robert F. Kennedy human rights» con la figlia dell’ex presidente Kerry Kennedy — ha messo al centro la necessità del dialogo inter religioso e inter culturale e lo scambio di buone pratiche ed esperienze su difesa dell’ambiente, stili di vita e lotta allo spreco.
«Consegneremo il documento programmatico al Santo Padre. Papa Francesco è un interlocutore importante sui temi che stiamo affrontando: cambiamento climatico, integrazione, sviluppo sostenibile, pace — ha spiegato Nardella, che ha proposto anche un tavolo permanente tra i sindaci — Temi che possono essere una chiave affinché la politica trovi una nuova credibilità, in un periodo in cui i cittadini si stanno allontanando dalla politica».
Il Salone de’ Cinquecento ha visto anche la consegna del premio La Pira, andato per la prima volta a due sindaci, uno italiano e uno straniero, e assegnato in collaborazione tra Comune e la Fondazione La Pira alla città di Fes, in Marocco, e alla città di Palermo. L’imam e presidente nazionale dell’Ucoii Izzeddin Elzir ha annunciato che a breve entrerà in funzione a Firenze la scuola per il dialogo inter religioso tra cristiani, islamici ed ebrei: «Per un anno saremo accolti all’istituto Sangalli in piazza San Firenze. La sede però è temporanea visto che le tre comunità stanno lavorando per ottenere spazio nei locali dell’Agenzia italiana per la cooperazione alla sviluppo, in via Cocchi». Izzedin ha poi sottolineato dal palco: «Non ci sono guerre sante, tutte le guerre sono sporche, non c’è violenza santa: solo la pace è santa».
In San Firenze L’imam Izzedin Elzir: «Per un anno il centro sarà ospitato dall’Istituto Sangalli, poi andremo all’Agenzia per la cooperazione»