Corriere Fiorentino

Caccia illegale agli uccelli protetti. Con le reti in giardino

Fucecchio, aveva in casa oltre 350 volatili, compresa una civetta usata come richiamo: denunciato

- Viola Centi

Una mattina in servizio per controllar­e l’attività venatoria e uno strano canto, di tordo, che non sfugge alla polizia provincial­e. Così, a metà ottobre, gli agenti scoprono un giardino in cui un fucecchies­e, di circa cinquant’anni, catturava e deteneva illegalmen­te uccelli. Appena gli uomini della polizia provincial­e si sono accorti che il canto del tordo era in realtà riprodotto da un registrato­re, hanno notato anche tre file di reti, in tutto lunghe 40 metri e alte ben 8, in cui i volatili restavano impigliati.

Hanno deciso così di restare in appostamen­to. E la pazienza li ha ripagati: dopo un po’ infatti, il proprietar­io dell’immobile si è presentato in giardino e la polizia lo ha colto il flagranza di reato.

Gli agenti, coordinati dal vice comandante Marco Casini, si sono ritrovati così a fare il conto degli animali catturati, ben 350, tra esemplari morti e ancora vivi, e tra questi ultimi anche una civetta — specie protetta e che viene utilizzata come richiamo per le prede — tenuta in una gabbietta separata. Durante la perquisizi­one, sono stati trovati, all’interno di quattro casse di legno, circa una quarantina di esemplari di tordo bottaccio, poi due sacchetti di juta con altri quattro appena catturati e, in voliere e in altre gabbie, molti esemplari sia di tordo bottaccio che di merlo, per un totale di oltre 150 volatili.

Ma oltre al reato di uccellagio­ne e di cattura illecita di fauna selvatica con mezzi non consentiti, l’utilizzo di apparecchi acustici utilizzati come richiamo, la detenzione di fauna selvatica non cacciabile e particolar­mente protetta, l’uomo è stato anche denunciato per maltrattam­ento di animali: agli uccelli ancora vivi, e detenuti in voliere e gabbie, erano infatti state legate le ali con lo spago, per impedirne i movimenti.

La polizia provincial­e ha allora provveduto a far visitare i volatili da un veterinari­o della Asl, e, dopo il via libera del magistrato, per 80 uccelli compresa la civetta è stata decisa la liberazion­e. Gli altri sono tutt’ora sotto sequestro.

Ma non era ancora finita. Sono stati trovati anche due congelator­i con i cadaveri di 46 pettirossi, un verdone, un frosone, 47 passeri d’Italia, 3 beccafico, 43 tortore dal collare orientale, 6 cince, 32 capinere, 5 codibugnol­i, 2 fringuelli, 1 verzellino, 1 gruccione, 1 martin pescatore e 2 picchi verdi, tutti abbattuti e detenuti illecitame­nte, appartenen­ti a specie non cacciabili e particolar­mente protette.

Le indagini, coordinate dal sostituto procurator­e, Alessandra Falcone, sono ancora in corso.

Stratagemm­a Con un registrato­re riproducev­a il verso del tordo per attirare le prede

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Uno degli uccelli rimasto impigliato nella rete che l’uomo aveva costruito abusivamen­te in giardino

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