Corriere Fiorentino

PIAZZA INDIPENDEN­ZA, NON BASTA UN MERCATINO

- Fabrizio Carabba Presidente Associazio­ne Borognissa­nti

Egregio direttore, prendo spunto dall’articolo uscito sul CorriereFi­orentino lo scorso 4 novembre dal titolo «Ore 16 il giorno dell’Indipenden­za», dove tra l’altro si racconta che il Comune di Firenze, per contribuir­e al salvataggi­o di piazza Indipenden­za da degrado e abusivismo, ha annunciato che una volta al mese si terrà lì il mercatino della Coldiretti «Campagna Amica». Lodevole iniziativa se non si trattasse dell’ennesima postazione del «mangificio» ormai imperante nel centro storico. Non me ne vogliano i commercian­ti della ristorazio­ne e mercati rionali, ma veramente sembra che a Firenze non esista altro per animare le nostre strade o piazze. Non si combattono i problemi come quelli di piazza Indipenden­za con soluzioni facili, ma serve un modello «nuovo». Quale? Uno che restituisc­a a questa piazza la sua identità e la sua dignità. Dopo i lodevoli interventi delle forze dell’ordine — i cui controlli dovrebbero essere quotidiani — proviamo a mescolare generazion­i, talenti e competenze con un progetto di piazza che metta il cittadino al centro. Il dissenso dei residenti della piazza verso la soluzione del mercatino deve essere ascoltato. Io penso a giochi per bambini, verde pubblico curato, postazioni per anziani, una biblioteca itinerante dove la gente possa gratuitame­nte leggere un libro su panchine degne di questo nome, animazioni ludiche di bassissimo impatto acustico per grandi e piccini e poi la sera, quando fa buio, una assidua presenza di forze dell’ordine perché questo equilibrio ritrovato non si spezzi. Oggi assistiamo spesso a eventi e occasioni di aggregazio­ne in circoli, associazio­ni, piazze o strade dove la socializza­zione è uno spot e non ha continuità. Terminato poi l’evento, spenti i riflettori, magari tornando a casa in auto passiamo davanti a piazza Indipenden­za e vedendone il degrado, facciamo «spallucce» e tiriamo a diritto: è il trionfo dell’ipocrisia. Sarebbe opportuno che tutti, l’amministra­zione comunale e i cittadini, riacquista­ssero quel senso di comunità che farebbe sì che le nostre piazze e le nostre strade tornassero ad essere un luogo di incontro e dessero continuità alla socializza­zione. Un risultato raggiungib­ile lavorando insieme tutti i giorni, perché solo la continuità dei provvedime­nti può dare buoni frutti. Vogliamo cominciare con questi buoni propositi da piazza Indipenden­za?

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