È Thereau l’amuleto di Pioli
Il peso dell’esperienza (e dei gol): con il francese in campo la Fiorentina non ha mai perso Dopo l’infortunio nella partita di Crotone potrebbe tornare titolare già nella trasferta di Ferrara
Leader Insieme a lui Simeone è più libero di svariare, nello spogliatoio è già un punto di riferimento
Quando Thereau non c’è la Fiorentina perde. Su sei sconfitte complessive della squadra di Pioli l’attaccante francese è mancato in quattro partite. Negli altri due ko, è bene specificarlo (quando i viola hanno perso a San Siro contro l’Inter e poi con la Sampdoria in casa) Thereau era ancora un giocatore dell’Udinese.
Il suo acquisto è conciso, infatti, con la prima sosta del campionato e con gli ultimi giorni di mercato. Anche alla luce di quei risultati, Corvino ha deciso di tornare sul mercato per irrobustire il reparto offensivo e mettere a disposizione di Pioli un attaccante esperto e dal rendimento sicuro. A Crotone e domenica scorsa con la Roma, il francese non c’era per infortunio. In Calabria il tecnico lo ha sostituito con Eysseric che ha affiancato Simeone e Chiesa.
Un esperimento che non ha confermato tutti i buoni spunti che l’ex Nizza aveva fatto vedere pochi giorni prima contro il Torino. Anzi, la prova è stata così deludente che contro la Roma Pioli ha mescolato nuovamente le carte scegliendo Gil Dias e spostando Chiesa sulla corsia di sinistra. Tutte soluzioni per ovviare all’assenza di Thereau, l’usato garantito diventato nel frattempo fondamentale. Un riferimento, umano e tecnico, per tutti i compagni di squadra.
Cyril, nelle idee di Pioli, è il migliore fra gli attaccanti titolari nel gioco aereo. Una caratteristica che aiuta Simeone a non dover lottare da solo contro i difensori avversari, com’è avvenuto proprio a Crotone dove ha finito per smarrirsi. Thereau nella sua carriera non ha giocato molto da esterno, ma è molto abile ad allargarsi sulla sinistra e a dare imprevedibilità alle manovre d’attacco della Fiorentina. Come quando riceve il pallone lungo dalla difesa oppure lo scambia con i giocatori vicini in quella parte di campo. La velocità, anche per ragioni anagrafiche, non è uno dei punti di forza ma quando punta la porta ha le qualità per fare male.
L’allenatore e il suo staff sanno bene quanto il giocatore, unico over trenta fra gli attaccanti, sia importante per la squadra. Nell’antivigilia della partita contro la Roma il suo recupero sembrava possibile ma l’indomani si è dovuto fermare proprio quando sembrava fatta. E pensare che ai tempi del Chievo, quando ha conosciuto Pioli, spesso e volentieri guardava le partite dalla panchina. E quando giocava, per lo più, lo faceva entrando dalla panchina. Era la stagione 2010-11 e Thereau in quel campionato giocò soltanto cinque partite per intero e, nonostante questo, ha mantenuto un ottimo rapporto con l’allenatore. Anzi, la distanza e il tempo hanno contribuito ad intensificarlo.
Nel corso della sua carriera, Thereau ha sfiorato la maglia viola in diverse finestre di mercato. È riuscito ad indossarla quando meno se lo aspettava e nemmeno ci sperava più. Il sogno lo ha realizzato con un po’ di ritardo mentre per diventare il riferimento dell’attacco viola ci ha impiegato davvero poco: all’attivo conta già due assist e quattro gol, più altri due realizzati con l’Udinese. Uno dei quali alla Spal, la prossima avversaria della Fiorentina al rientro dalla sosta: Cyril a quell’appuntamento non può proprio mancare.