Corriere Fiorentino

«Tutti per uno...»

COMPAGNI DI (S)VENTURA

- Sandro Picchi

Stasera c’è l’Italia. Ma chissà se ci sarà davvero o se sarà la stessa di Solna. Il nostro calcio rischia di rimanere fuori dai Mondiali dopo sessanta anni. Un dramma? No, i drammi sono altri, ma sarebbe un problema grosso. Anche chi coltiva l’arte della visione distratta, oppure ostile, sulle cose che non riguardano la sua squadra di club, si renderà conto che sarebbe meglio evitare l’eliminazio­ne. Sì, è vero, la Nazionale può generare anche correnti contrarie, la Federcalci­o con Tavecchio alla guida e Lotito nella penombra può essere poco simpatica, per non parlare di Ventura, in concorrenz­a con Carlo Conti in quanto ad abbronzatu­ra perenne e controprod­ucente rispetto al gioco della squadra. Eppure, nonostante tutto questo meglio qualificar­si. Sulla scelta di Ventura aveva pesato il parere favorevole di Lippi , designato come direttore tecnico della Nazionale, ruolo a cui rinunciò ancora prima che l’incarico fosse ritenuto incompatib­ile con la posizione del figlio agente di calciatori. Rimasto solo, Ventura ha fatto del suo meglio che poi potrebbe essere anche il suo peggio, visto che è riuscito a neutralizz­are le qualità del tandem Insigne-Immobile, due giocatori dall’intesa eccellente fino dai tempi del Pescara di Zeman, due attaccanti al top nel campionato ma poco produttivi in azzurro. Nella partita con la Svezia, Ventura ha fatto giocare lo stupito Insigne a centrocamp­o. Passare da Conte a un Ventura senza la copertura di Lippi è stato un problema. Conte otteneva da tutti il massimo, alcuni giocatori rendevano di più in azzurro che non nelle loro squadre di club. L’opposto di quanto è capitato con Ventura. Il secondo posto nel girone era scritto in partenza, ma affrontare la Spagna in trasferta con quattro attaccanti è stato un grave atto di presunzion­e che ha lasciato strascichi. Non sempre si può «giocare alla pari». La debolezza contro la Svezia è stata incomprens­ibile, ma stasera l’Italia può centrare il non impossibil­e bersaglio. In caso contrario consoliamo­ci, se possibile, con una frase dello scrittore Luis Borges: «Quando un bambino prende a calci una palla per strada, lì ricomincia la storia del calcio». Ventura o non Ventura.

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