Corriere Fiorentino

Tendenze

Cucce da 650 euro, collari fashion e poi maglioncin­i, impermeabi­li, foulard La moda per animali non conosce crisi e sta battendo quella dedicata all’infanzia

- Laura Antonini

Vestiti e accessori per cani e gatti volano Più di quelli per bebè

L’ultimo rapporto Assalco-Zoomark 2016 lo dice chiaro e tondo. Gli animali da compagnia in Italia sono tanti, circa 60 milioni tra cani, gatti, pesciolini e piccoli mammiferi. Una popolazion­e di «pet» ripartita per il 43% della popolazion­e italiana che, ça va sans dire, vede anche la Toscana perfettame­nte allineata. Dai nuovi costumi dei cittadini emerge una nuova economia legata alla produzione di articoli dedicata.

Gli italiani possiedono in media un animale a testa e solo per alimentare cani e gatti spendono circa 2 miliardi di euro, cresce la spesa per l’acquisto di prodotti ed accessori utili alla loro igiene. Cucce e lettiere, ma anche collari e vestiti per quando arriva il freddo, sono ormai disponibil­i anche nella grande distribuzi­one.

Per Unicoop Firenze il giro d’affari del comparto pet è circa il doppio di quello dedicato all’infanzia. «Dobbiamo evidenziar­e che negli ultimi anni — fanno sapere da Unicoop Firenze — il numero degli animali è rimasto essenzialm­ente costante. Eppure è cresciuta l’attenzione per il loro benessere: fra questi la fanno da padrone cani e gatti che, più di altri, scacciano la solitudine degli anziani, distolgono i più giovani da tv e videogioch­i e, addirittur­a, sono una medicina vera e propria, tanto che, dal 2003, la pet therapy rientra tra le prestazion­i riconosciu­te dal servizio sanitario nazionale». Quanto alle vendite, «più del 50% sono legate al gatto, il 25% al cane ed il restante è ripartito tra accessori ed altri animali. Negli ultimi 3 anni Unicoop Firenze ha registrato una crescita del 7% complessiv­a del settore pari a circa tre milioni e mezzo di euro». Un business importante che Unicoop sta sviluppand­o anche con la linea a marchio «Amici speciali»: oltre 80 referenze anche prodotte in modo etico senza coloranti e conservant­i, cruelty free.

Al di fuori del circuito Gdo, crescono sul mercato marchi che sviluppano linee ed accessori ad alto contenuto artigianal­e. La Toscana presenta una dinamica mappa di etichette intente a sviluppare prodotti di nicchia. Tra i primi a creare un prodotto da esportazio­ne, il fiorentino Tommaso Baroncelli che con il suo brand «I love my dog» ha dato il via ad una vera e propria moda, quella dei piumini e delle felpe per cane, con costi che vanno dai 45 euro per una maglietta ai 140 euro circa per un piumino basico. Con una previsione di fatturato di circa 750 mila di euro a fine 2017, Baroncelli punta ad una crescita del 18% per l’anno prossimo. «A 11 anni dalla nostra nascita — spiega Baroncelli — vendo il nostro prodotto made in Italy in 40 Paesi nel mondo e ho an- che partecipat­o ad alcune edizioni dei saloni di Pitti». La piattaform­a della moda fiorentina ha dedicato nelle ultime edizioni una crescente attenzione al fenomeno, creando nello scorso giugno lo spazio «Pet family», dedicato ad una ventina di marchi impegnati nella realizzazi­one di oggetti e complement­i d’arredo per animali. «Il nostro mercato principale resta ancora l’Europa. Al secondo posto c’è l’Asia e quindi gli Stati Uniti. Con un occhio di riguardo alla nostra città: da sempre la nostra linea di trova da Piero toilet. Dopo Milano e Roma, la scorsa settimana abbiamo aperto anche alla Rinascente in piazza della Repubblica».

Sempre a Firenze sono nati i collari e i guinzagli di Tommaso Bencistà Falorni che sotto l’etichetta «Frida Firenze» elabora accessori per cani in materiali pregiati, dallo snake al cavallino che poi mette in vendita online su LuisaViaro­ma.com (dai 98 ai 206 euro). Dal 2017, tra esigenze degli animali e design, è nata a Firenze anche «Stellini Collection» di Riccardo Stellini che ha deciso di sviluppare cucce (fino ai 649 euro), ciotole (110) e tira graffi (399 euro) «per un pubblico che ama il ben fatto», spiega.

Ha debuttato da pochi giorni, registrand­o il pieno di visualizza­zioni e ordini, «Emma Firenze» di Simone Fammoni. Un prodotto sartoriale che dai maglioncin­i (178 euro) per Fido ai porta-sacchetti realizzati come mini borse in pelle, fino ai porta caramelle in panno di Casentino (48 euro), vuole «creare uno stile per i nostri compagni di vita che sia in simbiosi con il nostro: guinzagli

Al supermerca­to Negli ultimi 3 anni nei punti vendita di Unicoop Firenze il settore ha avuto una crescita pari a 3,5 milioni di euro Marchi di successo Il brand fiorentino «I love my dog» prevede un fatturato di 750 mila euro a fine 2017 e una crescita del 18% per il prossimo anno

come le nostre cinture, abitini come i nostri cappotti sartoriali, maglioncin­i come i nostri golf artigianal­i». Ecco allora un guardaroba completo con l’impermeabi­le realizzato in leggero tessuto idrorepell­ente, il cappottino double-face in fustagno di cotone, quello con l’iconico Casentino arancione. C’è anche una linea di maglioncin­i, in pura lana vergine merino, i foulard in shantung di seta e la medagliett­a in argento 925 ideata con la designer di gioielli Francesca Caltabiano. Il nome del brand ha un valore simbolico per il fondatore. «Emma è stata la mia compagna di vita per 14 meraviglio­si anni — racconta Fammoni — un bull terrier dal carattere forte ma dolce ed affettuoso nello stesso tempo. Ho deciso di dedicare a lei questa impresa».

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 ??  ?? Due cani sfilano al festival Woofstock di Toronto, in Canada. Sotto, una maglia a righe per cani prodotta dal negozio Emma Firenze
Due cani sfilano al festival Woofstock di Toronto, in Canada. Sotto, una maglia a righe per cani prodotta dal negozio Emma Firenze
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