Motore, azione: un Pitti da cinema
Dal 9 gennaio per 4 giorni la Fortezza da Basso si traveste da film festival Contro il caos si fermano i lavori del tram. Attesa per i fondi in finanziaria
Ci sarà la suggestione del grande schermo all’edizione numero 93 di Pitti Uomo presentata ieri a Milano. La Fortezza sarà pieni di rimandi al cinema, come un film festival ma senza film. Con grandi locandine di lungometraggi cult e indipendenti e poltrone stile sala cinematografica ad accogliere e intrattenere, grazie al lavoro di vari video maker, i 1.230 marchi attesi dal 9 al 12 gennaio in Fortezza da Basso e, si spera, gli oltre 24 mila visitatori (sono stati questi i numeri dell’edizione di gennaio scorso) e gli 8.800 buyer invitati. Non basta, per evitare caos su caos, nella quattro giorni della moda uomo il cantiere della tramvia in piazza Bambine e bambini di Beslan resterà fermo: l’area della piazza, dove sorgerà una fermata dei Sirio i cui lavori sono già in corso, verrà «riasfaltata» temporaneamente per permettere il carico-scarico e l’arrivo dei taxi. I lavori riprenderanno dal 13.
Una premessa prima di scendere nel dettaglio del programma: l’anno in cui Brook Brothers sceglie Palazzo Vecchio per festeggiare i suoi 200 anni di vita con una sfilata al Salone dei Cinquecento il 10 gennaio, coincide con la fine del progetto triennale del ministero dello Sviluppo economico a sostegno del Made in Italy: gli ultimi fondi arrivati a Pitti, per implementare la fiera e soprattutto per finanziare l’incoming di buyer stranieri e per realizzare eventi e mostre di sicuro appeal per promuovere la nostra moda, sono stati i due milioni e mezzo del 2017. A oggi non è stato varato un nuovo piano triennale per ragioni facilmente comprensibili, la legislatura sta per scadere Come sul grande schermo Una delle locandine in stile cinema create per l’edizione 93 di Pitti Immagine Uomo e toccherà al nuovo governo che verrà fuori dalle elezioni di primavera scegliere se proseguire come fatto fino a ora o non confermare la politica fin qui fatta. Il che per un settore come quello della moda che muove 85 miliari di euro (è il secondo nell’ambito del comparto manifatturiero per movimenti commerciali in Italia e da qualche anno risulta in crescita sia in Europa, ad eccezione della Francia, sia fuori Ue) non è un dettaglio. C’è un però: la finanziaria attende, dalla prossima settimana, di passare dalle varie commissioni del Senato. E dunque i giochi sono ancora da fare. A oggi l’unica voce prevista nella legge di bilancio che potrebbe far riferimento al comparto moda è quella che destinerebbe 5 milioni di euro al «fondo capitale immateriale per la competitività e la produttività». Si tratterebbe di un decurtamento notevole (negli scorsi anni l’Istituto per il Commercio estero per conto del ministero destinava circa 40 milioni alla promozione delle fiere italiane per il Made in Italy) ma a Pitti Immagine, ed è lo stesso presidente Claudio Marenzi a confermarlo, sperano e credono che il sostegno da Roma arriverà. Un sostegno vincolato, però, a un diktat: che tra Milano e Firenze si lavori in sinergia e che si sotterrino le passate asce di guerra. Proprio Marenzi tiene a confermare che si sta andando in questa direzione quando pone l’accento su uno degli eventi di gennaio: «Non è un caso — dice — che il brand M1992 del designer milanese Stefano Tarantini abbia scelto Firenze per la sua première. Si tratta della rivisitazione del suo vecchio brand Malibù che nasce dalla contaminazione tra arte multimediale, musica e moda e soprattutto è un evento fatto in collaborazione tra Camera della Moda di Milano e Pitti Immagine».
Per il resto gli eventi più interessanti della prossima kermesse di moda uomo fiorentina sono quelli targati Brook Brothers, come detto, ma non solo. Si aspettano nell’area speciale dello Spazio Carra in Fortezza i 9 stilisti della Finlandia guest nation (Mannisto, Vyner Articles, Nomen Nescio, Saint Vacant, Formal Friday, Ikla Wright x Turo, Maria Korkeila x R-Collection e Rolf Ekroth). L’ospite più atteso è il marchio Undercover del giapponese Jun Takahashi e TakahiromiyashitatheSoloist, quest’ultimo al debutto fuori dal Giappone, che faranno le sfilate alla Leopolda l’11 gennaio. Non basta: il 9 gennaio alla Leopolda torna il Premio Woolmark per la valorizzazione della lana merino australiana con 12 finalisti. Il Pitti Italic di quest’anno sarà il bolognese Luca Magliano col suo stile minimal. Mentre il 9 gennaio si attende l’inaugurazione del Gucci Garden in piazza della Signoria al posto del Museo Gucci nel palazzo della Mercatanzia.