Corriere Fiorentino

Il carabinier­e ora dice: non sono estremista, nell’Arma per aiutare

Una relazione con la difesa del carabinier­e è stata depositata in Procura Ma che reato ha commesso? I dubbi della giustizia ordinaria e militare

- di Simone Innocenti

«Questa è una bandiera antinazist­a». È questa la spiegazion­e che ha fornito — per «vie brevi» — il militare che ha esposto nella camerata della caserma del Battaglion­e Carabinier­i Toscana la bandiera della Marina militare della Germania imperiale, utilizzata oggi da gruppi neonazisti. Lo ha detto parlando coi superiori gerarchici spiegando di aver acquistato la bandiera su Internet. Il militare, 24 anni, risulta infatti essere uno studente della Facoltà di Storia con una «passione» per gli oggetti militari. «Questa bandiera della Keiserlich­marine è un simbolo antinazist­a: in questa bandiera si avvolse il comandante Langsdorff dopo aver lasciato a terra il suo equipaggio e poco prima di suicidarsi per rimarcare la sua distanza dal nazismo» ha spiegato a voce ai suoi superiori gerarchici.

Il poster con il volto di Salvini, attaccato a fianco della bandiera, «l’ho invece acquistato per poco meno di 10 euro durante l’ultima edizione di Lucca Comics», ha spiegato il carabinier­e. Quel poster è la pubblicità di «Call of Salvenee», un videogioco che prende in giro tutti i più noti politici italiani.

Al momento, dunque, per capire come sia andata questa vicenda si può stare soltanto alle parole del militare. Anche perché alla procura di Firenze, dove ieri mattina al sostituto procurator­e di turno Tommaso Coletta è arrivata una nota/ relazione da parte del comando del Sesto Battaglion­e carabinier­i Toscana, non c’è ancora un fascicolo aperto. Sarà il procurator­e capo Giuseppe Creazzo a decidere se aprirlo o meno ma ancora non è chiaro quale potrebbe essere il reato.

La stessa legge Scelba, quella che vieta l’apologia del fascismo, parla esplicitam­ente di reato doloso, un reato difficilme­nte contestabi­le, si fa notare in ambienti giudiziari, nei confronti del carabinier­e che ha esposto nella sua stanza — e non alla finestra — il vessillo oggi usato da gruppi neonazisti e xenofobi. Lo stesso, spiegano ancora, è difficile pensare a sanzioni per la «catena di comando» dell’Arma che potrebbe essere in difetto qualora quel simbolo fosse stato attaccato da molto tempo.

C’è però aperta un’indagine interna. Il carabinier­e proviene dall’esercito ed è passato nei ranghi dell’Arma nella primavera del 2016: risulta essere «in ferma» per 4 anni e da circa due mesi ha preso possesso di una delle camerate che possono ospitare in totale 160 alloggiati.

Nella camerata non c’erano soltanto quelle immagini, ma anche una sciarpa della Roma: accostata a quella bandiera, l’immagine fa tornare a mente i vessilli esposti nella curva Sud della Roma, da sempre terreno fertile per il tifo di estrema destra. Ai superiori il militare, che ieri non era in sede, ha spiegato: «Io non sono un simpatizza­nte dell’estrema destra, ho deciso di arruolarmi nei carabinier­i per aiutare le persone. Quella bandiera è storicamen­te un simbolo antinazist­a e non è colpa mia se viene usata in maniera storicamen­te errata da gruppi di estrema destra».

Nel fascicolo personale del militare, che è stato immediatam­ente consultato per avviare le pratiche dell’indagine interna, non risultano episodi che lo coinvolgan­o ed eventuali collegamen­ti con l’estremismo di destra.

Quanto a eventuali reati militari, è già stato lo stesso procurator­e militare, Marco De Paolis, a escluderli: «Al momento, sulla base delle informazio­ni che abbiamo ricevuto, non c’è nulla che faccia pensare alla violazione di una norma penale militare», ha detto. E ha aggiunto di ritenere che, a suo parere, la vicenda proponga più questioni censurabil­i sotto i profili «disciplina­ri e culturali».

I provvedime­nti di natura disciplina­re potrebbero — in linea del tutto teorica e in attesa di un’eventuale indagine di natura giudiziari­a — consistere in giorni di consegna: bisognerà però attendere i risultati finali dell’inchiesta interna. Sui muri delle camerate, infatti, non possono essere esposte alcune immagini e neppure bandiere. Nelle prossime ore saranno sentiti anche i commiliton­i del carabinier­e, quelli cioè che hanno diviso la camerata con lui. Per quanto riguarda l’ispezione è il comandante della Compagnia del Battaglion­e l’ufficiale chiamato a verificare che tutti i regolament­i militari siano rispettati. Al momento questa circostanz­a non è stata appurata, ma soltanto perché — per ora — la Procura militare e neppure quella ordinaria hanno delegato alcun accertamen­to in tal senso. Intanto anche il giornalist­a che ha ripreso e postato il video con la bandiera non avrebbe commesso reati: dal 2010 è decaduta la legge che vietava le riprese, anche esterne, dei luoghi militari.

È una bandiera antinazist­a, non sono un simpatizza­nte dell’estrema destra, mi sono arruolato per aiutare le persone Il poster di Salvini? È quello di un videogioco

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 ??  ?? Curva Sud A sinistra la bandiera del Secondo Reich esposta tra simboli nazisti nella Curva Sud della Roma di cui il carabinier­e di Firenze è tifoso. Sotto la stessa bandiera esposta nella camerata della caserma Baldissera nella foto scattata dal...
Curva Sud A sinistra la bandiera del Secondo Reich esposta tra simboli nazisti nella Curva Sud della Roma di cui il carabinier­e di Firenze è tifoso. Sotto la stessa bandiera esposta nella camerata della caserma Baldissera nella foto scattata dal...
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