Il prezzo limato da politica e industriali (e quella variante)
Ben 282 anni di storia e 200 posti di lavoro di una delle più gloriose manifatture italiane appese a un filo. Il termine per arrivare ad un accordo era stato fissato entro il 31 dicembre, poi si sarebbe arrivati al de profundis. È così, a un passo dalla chiusura dello stabilimento, che l’intervento della politica, come non accade spesso, è riuscita ad imprimere una svolta decisiva alla delicatissima vertenza. E per la prima volta, su una crisi industriale, sembra essere stato centrale il ruolo di Dario Nardella, in veste di sindaco metropolitano, che, dietro le quinte, ha dovuto gestire il caso Ginori come una vicenda che riguarda un territorio ampio, superando anche il solco politico che lo divide dal collega di Sesto, Lorenzo Falchi. Nardella, grazie anche all’asse con il presidente di Confindustria, Luigi Salvadori, negli ultimi due mesi avrebbe limato lentamente le distanze abissali tra i vertici di DoBank, banca proprietaria dei terreni della fabbrica, ed i manager di Kering, colosso del lusso, che, oltre a marchi come Gucci, nel 2013 comprò appunto la Richard Ginori di Sesto. E sempre l’intervento di politica e industriali, ministro Calenda compreso, sarebbe stato funzionale per convincere DoBank ad abbassare il prezzo: all’inizio la richiesta era di 12 milioni, tetto impossibile da raggiungere. «Finalmente la notizia dell’accordo tanto atteso per la Ginori — scrive Nardella — Premiate la pazienza e la tenacia. Grazie a tutti coloro che si sono spesi per questo risultato che fa bene a Firenze metropolitana». Ma nella trattativa per l’acquisto dei terreni ha pesato anche un altro fattore economico: la variante urbanistica che consentirà di convertire parte di questo maxi terreno. Nei prossimi giorni, infatti, è prevista la firma di un protocollo per fissare nei dettagli i punti dell’intesa. Al tavolo ci saranno Governo, Regione e Comune, che si impegnerà appunto ad approvare questa variante. E dietro le quinte, secondo quanto filtra, ci sarebbe già un pretendente: un colosso della cooperazione, ma ancora non si sa se per realizzare un altro supermercato oppure un magazzino.
Risultati Nardella: sono state premiate la pazienza e la tenacia