Il nostro test (e i voti) sul campo
Mobike
Ruote 5 Sono uno dei punti deboli di Mobike, per chi le usa. Piccole, solo 24 pollici, con la gomma piena degli pneumatici e grandi raggi in lega, non ammortizzano minimamente le vibrazioni, figuriamoci le buche. Sono però un punto di forza, per l’azienda: riducono al minimo la manutenzione. Freni 7 Entrambi a tamburo nel mozzo, sono forti e precisi. Essendo integrati nel telaio e nel mozzo della ruota, anche in questo caso manutenzione necessaria prossima allo zero. Peso 4 Il telaio completamente in lega di alluminio è la forza «industriale», le bici sono così solide che non si rompono quasi mai. Ma sono anche il tallone d’Achille, perché il peso si sente, eccome, quando si gira soprattutto in centro con le buche. E con il combinato disposto del rapporto sulla catena, il peso si sente ancora di più. Velocità 5 Vedi sopra: il problema non è tanto l’impossibilità di «correre» su questo mezzo, peraltro per chi le usa in centro, tra pedoni e traffico — in assenza di piste ciclabili dentro la Ztl tranne via Cavour — sarebbe impossibile. Il punto è che la bici ha un rapporto «pesante», lo sente anche chi è abituato a girare sulle (proprie) due ruote. Sellino 6 Sono larghi e rigidi, ma niente di drammatico. Altezza 5 Altro punto debole. Si tratta di bici tarate sull’altezza media dei primi utilizzatori, i cinesi: l’altezza del sellino non supera gli 84 cm, chi è più alto di un metro e settanta non si trova solo scomodo e con le ginocchia troppo vicine al manubrio: si raddoppia proprio la fatica. Costo 7 Quando aumenterà il deposito sarà più cara: ma adesso basta un euro per iscriversi. E ha presentato abbonamenti per utilizzatori frequenti Voto complessivo 6 Dovrà resistere alla competizione di Gobee bike: e infatti, da gennaio presenterà anche bici più alte (M.F.)