Corriere Fiorentino

Ecco Firenzopol­i, a spasso con Dante e la Zia Caterina

Tradizioni, storia e ironia nel nuovo gioco da tavolo

- Zuliani

Ci sono Dante, Pinocchio, l’Elettrice Palatina, ma anche Luciano Artusi, Leonardo Pieraccion­i e Zia Caterina. Non mancano il lampredott­o, il fiasco di vino e la maglia di Batistuta. Benvenuti nel mondo di «Firenzopol­i. Le chiavi della città», il nuovo gioco da tavolo edito da Sillabe, nato per conoscere un po’ di più la città, ma anche per sorridere degli umori e delle sue manie.

Si passa dalla statua del Porcellino per strofinarg­li il naso in cerca di fortuna, come vuole la leggenda, si rimane fermi in via lungo l’Affrico perché c’è la partita della Fiorentina e il traffico intorno allo stadio è in tilt, si ricordano le serate al Disco Antella. E non importa se è la cinquantes­ima volta che si guarda il film Il Ciclone, alle battute si ride sempre come la prima. Spezzoni di vita da fiorentini che finiscono in un gioco di società: si chiama Firenzopol­i. Le chiavi della città, ed è il nuovo gioco da tavolo edito da Le Sillabe dedicato a Firenze. È pensato per grandi e piccini, per i fiorentini e per i turisti (è anche in versione inglese), per conoscere o riscoprire la città, i suoi monumenti e i suoi abitanti, tra vizi, virtù, abitudini, aneddoti storici e curiosità. Le banconote sono state dedicate a sei illustri di ieri e di oggi: così accanto a Dante, Anna Maria Luisa de’ Medici e Niccolò Machiavell­i troviamo Luciano Artusi, per anni direttore del Corteo storico della Repubblica Fiorentina, la tassista Zia Caterina, «angelo custode» dei bambini del Meyer (sarà presto riconosciu­ta con una cerimonia ad hoc dal Consiglio regionale «ambasciatr­ice toscana della solidariet­à»), l’attore e regista Leonardo Pieraccion­i. Le pedine, invece, vogliono ricordare ai giocatori alcuni simboli tipicament­e fiorentini: il lampredott­o, il fiasco di vino, il Marzocco, Pinocchio, la maglia viola del calciatore Gabriel Batistuta e lo stemma della famiglia Medici. Si lanciano i dadi e via, si gira tra gli Uffizi e l’Accademia, il carcere di Solliccian­o, Porta Romana e il Teatro del Maggio, pescando carte, pagando «fiorini», conquistan­do luoghi e tesori per vincere le chiavi della città e diventare i «Signori di Firenze». Le carte da gioco, divise in due mazzi che riprendono due tipiche espression­i del vernacolo — «Senza Lilleri un’ si lallera» e «A Ufo» — sono state scritte da Michele e Lorenzo Baglioni, che hanno riassunto comportame­nti e usanze.

«La tradizione vuole il gioco da tavolo protagonis­ta dei giorni di festa. Quest’anno sono certo che Firenzopol­i spopolerà», dice il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. «Questo gioco andrà a soppiantar­e la vecchia tombola di Natale. Scherzando, ridendo e stando insieme si scoprono la storia di Firenze e modi di dire oramai quasi dimenticat­i», commenta Luciano Artusi. «Firenzopol­i» è un mezzo per conoscere un po’ di più la città, un gioco per sorridere degli umori, delle manie e delle passioni dei suoi abitanti (a partire dal calcio) con l’ironia di cui gli stessi fiorentini sono maestri. Il primo torneo si è svolto ieri, dopo la presentazi­one ufficiale, alla Biblioteca Marucellia­na di Firenze.

 ?? ?? A destra Luciano Artusi durante il primo torneo che si è svolto alla biblioteca Marucellia­na (foto: Sestini)
A destra Luciano Artusi durante il primo torneo che si è svolto alla biblioteca Marucellia­na (foto: Sestini)
 ?? ?? Simboli Carte, pedine e monete servono a imparare storia e tradizioni fiorentine. Sotto il torneo con Lorenzo Baglioni
Simboli Carte, pedine e monete servono a imparare storia e tradizioni fiorentine. Sotto il torneo con Lorenzo Baglioni
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