Sullo stadio la Fiorentina resta prudente: è il primo passo
«Soddisfazione per la buona notizia», ma non ci sono ancora tempi certi per lo spostamento della Mercafir
Soddisfazione, ma anche prudenza. Appresa la notizia arrivata dal ministero dell’ambiente, la Fiorentina ha preferito non commentare ufficialmente: chi pensava a una fumata bianca immediata, insomma, dovrà aspettare ancora.
In teoria infatti il via libera sull’aeroporto toglie incertezza anche sull’iter per la costruzione del nuovo stadio a Novoli, in pratica però il club di Della Valle aspetta ancora che il ministro dell’Ambiente firmi le carte e che Palazzo Vecchio presenti il progetto per lo spostamento del mercato ortofrutticolo della Mercafir (l’assessore Bettarini e lo stesso sindaco hanno più volte ribadito che la Vas sarà presentata entro fine dicembre). L’«avanti tutta» di Nardella insomma per il momento cozza con il silenzio viola: dalla pancia del Franchi infatti filtra solo «soddisfazione per la buona notizia», che però va considerata solo come uno dei tanti passi ancora da fare per arrivare a veder giocare la Fiorentina nel nuovo stadio.
Entro il 31 dicembre teoricamente la società viola dovrebbe presentare in Comune il progetto definitivo per la riqualificazione dell’intera area Mercafir, ma visto l’attuale stallo, un ulteriore slittamento è praticamente scontato. «Lo stadio è una priorità ma i tempi non dipendono da noi», ha detto il presidente esecutivo viola Mario Cognigni un paio di mesi fa.
Il lavoro, proprio con Cognigni, con il vicepresidente Gino Salica e la consigliera Daniela Maffioletti comunque va avanti, i contatti con i tecnici di Palazzo Vecchio, come dice Nardella, «sono continui» e i rapporti con lo stesso sindaco restano ottimi, specie dopo la chiacchierata fatta a Casette d’Ete. L’intoppo però è sempre quello: senza tempi certi per lo spostamento del mercato (dopo la presentazione in giunta, la variante dovrà essere approvata e resa esecutiva), la Fiorentina ha difficoltà nel firmare accordi con partner finanziari che possano coprire almeno una parte del mega investimento da 400 milioni per la costruzione di stadio e zona commerciale previsti nel progetto presentato a marzo. Nulla di fatto dunque? Non proprio. Perché la volontà comune (ribadita a più riprese anche dopo il comunicato — «La Fiorentina è in vendita» — del giugno scorso) è arrivare a mettere la prima pietra entro il 2019 e chiudere i lavori nel 2021. Qualche mese, giurano i tecnici, non sposterebbe nulla. Di sicuro la valutazione ambientale strategica che presenterà Palazzo Vecchio sarà un’ulteriore passo in avanti. Dopo quella, forse, anche dalla sede viola qualcosa comincerà a muoversi. La posta in palio, in fondo, è alta per tutti.
Strategie I Della Valle restano in attesa della variante urbanistica per poi trovare partner finanziari. E il progetto esecutivo slitta al prossimo anno